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Firenze, Renzi fa Renzi e sberleffa i resti del Pd di Schlein

Paolo Zappitelli
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Dario Nardella ed Elly Schlein impongono, Matteo Renzi aspetta e se la ride. Il campo di gioco è Firenze e in ballo ci sono le elezioni a sindaco del maggio prossimo. Una sfida non banale visto che per una volta il centrodestra potrebbe avere una chance di poter contendere Palazzo Vecchio. Uno dei motivi è proprio la decisione del Pd di imporre un candidato senza fare le primarie, Sara Funaro, provocando parecchia irritazione nel partito. Scelta voluta da Nardella e avallata da Schlein che vede come fumo negli occhi una alleanza con Renzi. Il leader di Iv così, può diventare ancora una volta ago della bilancia: si presenterà alla sfida con una sua candidata, Stefania Saccardi, toglierà voti ai dem perché a Firenze il suo nome ancora conta, e parecchio, e tiferà perché centrodestra e sinistra arrivino al ballottaggio.

 

 

Ipotesi tutt’altro che peregrina vista la non eccessiva forza della coalizione a guida Democratica. A quel punto potrà sedersi al tavolo e attendere che il Pd si presenti con il cappello in mano. O, in alternativa, potrebbe accettare le lusinghe del centrodestra. Ma c’è anche un’altra variabile che ingolosisce assai l’ex premier: la possibilità, non facile ma neppure così remota, che la minoranza Pd, che ha già puntato i piedi, strappi e si presenti con la sua candidata. A quel punto Renzi troverebbe una naturale alleata. E la partita per il Pd inizierebbe davvero a essere tutta in salita.

 

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