Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Salario minimo addio, psicodramma a sinistra: lo sfregio di Conte in aula

  • a
  • a
  • a

La maggioranza di governo respinge il tentativo delle opposizioni di riscrivere il testo sul salario minimo  licenziato dalla commissione Lavoro della Camera sul salario minimo. E la sinistra va sulle barricate. Con 111 voti a favore e 149 contrari (3 astenuti) viene respinto l'emendamento firmato da Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, Matteo Richetti, Elly Schlein e Riccardo Magi. Resta quindi la delega al governo in materia di retribuzione dei lavoratori e di contrattazione collettiva, approvata la scorsa settimana dalla commissione Lavoro, che di fatto affossa il salario minimo. Il leader del Movimento 5 stelle è arrivato a strappare il testo in aula: "La presidente Meloni e il governo ha gettato la maschera. La maggioranza ha voltato le spalle a 3,6 milioni di lavoratrici e lavoratori, che hanno dichiarato di vergognarsi per la condizione in cui sono con buste paga da fame. Noi, invece, riteniamo che oggi chi si deve vergognare è chi ha votato no a questa legge, che è stata fatta a pezzi. Con questa modalità della legge delega si prende proditoriamente in giro tutta questa platea di lavoratrici e lavoratori. Questo gesto proditorio non lo compirete in mio nome e nel nome del M5S. Per questa ragione ritiro la firma da questo provvedimento, perché state facendo carta straccia del salario minimo legale", ha detto l'ex premier che ha governato anche con il Pd, senza che il tema del salario minimo venisse mai sollevato... 

 

Conte era primo firmatario. Ma come detto sull'emendamento c'era anche il nome della segretaria del Pd. "Non è più la proposta di salario minimo delle opposizioni. La maggioranza ha svuotato la nostra proposta con la solita arroganza", ha detto  Elly Schlein nell’annunciare il ritiro della firma dopo che la Camera ha respinto l’emendamento delle opposizioni per riproporre un salario minimo di 9 euro l’ora nella delega al Governo in materia di retribuzione dei lavoratori e di contrattazione collettiva nonché di procedure di controllo e informazione. Il gesto è stato seguito da tutti i sottoscrittori della Pdl. 

Dai blog