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Matteo Renzi, l'obiettivo in vista delle Europee: "Un milione di voti"

Edoardo Romagnoli
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Matteo Renzi traccia la rotta per le Europee nel corso dell'assemblea nazionale di Italia Viva che ieri si è svolta a Roma. «Nei prossimi sei mesi dobbiamo fare una battaglia casa per casa, porta a porta, e prendere un milione di voti che ci servono per incidere in Europa e per restituire dignità alla cosa pubblica» ha detto l'ex premier. Renzi inizia in ritardo il suo discorso e non lesina una stoccata al governo: «Il treno da Firenze ha fatto ritardo, anche Musolino è arrivato solo ora per colpa di un ritardo aereo. E pensare che un compito aveva questo governo: far arrivare i treni in orario come quando c'era Lui». Poi il presidente di Italia Viva si rivolge alla platea e spiega qual è lo spazio politico del partito: «Quello di chi è rimasto tra i pochi a rappresentare l'area della speranza». Renzi rilancia l'idea degli Stati Uniti d'Europa perché il Vecchio Continente ne «ha bisogno». Adesso «è un carrozzone da 27 Paesi dove addirittura l'Ungheria si permette di mettere il veto sull'Ucraina. Abbiamo 27 commissari europei, non si può andare avanti così, devono essere al massimo 18-20 e gli altri a girare».

 

 

Per questo, per il senatore di Rignano, c'è bisogno di abolire il principio di unanimità perché finché c'è «non può esserci futuro per l'Unione europea». La ricetta di Italia Viva per «svegliare questo continente» prevede: l'elezione diretta del presidente della commissione e un sistema di liste transnazionali. Nel lungo discorso Renzi non risparmia nessuno anche perché la campagna elettorale è iniziata e non ci sta a interpretare il ruolo di stampella del governo. «Per Giuseppe Conte è tutto gratuito, teorizza il gratuitamente come stile di governo e non si rende conto che stiamo indebitando per le prossime generazioni tutte le nostre famiglie». Non a caso già oggi «c'è un ceto medio che sta soffrendo perché rispetto a un anno fa, quando è iniziato il governo Meloni, il pane e la pasta costano di più, la benzina è aumentata» ha ricordato. E promette di utilizzare tutti gli spazi parlamentari per «inchiodarla (Meloni ndr) alle sue incoerenze». E il Pd? «Il Pd di Elly Schlein è guidato con una logica da assemblea studentesca. Sembrano i ragazzi che hanno finito un'occupazione, quelli del collettivo». Un partito in cui «i cattolici sono isolati e non hanno alcun ruolo politico all'interno del partito e questo è un vero peccato». E Schlein? «È colei che ha vinto le primarie e poi ha cancellato le primarie». Anche se il panorama politico sembra polarizzarsi sempre più sul bipolarismo Schlein - Meloni. «Chi non crede nel lavoro di Giorgia Meloni e chi non si fida di un Pd che è diventato tutta un'altra cosa con Elly Schlein, ha lo spazio al centro per un'alternativa».

 

 

Passando alla cronaca degli ultimi giorni Renzi ha sottolineato come Crosetto sia «una persona seria, se ha detto quelle cose (l'opposizione giudiziaria da parte di alcuni magistrati, ndr) ha i suoi motivi ma credo che la strada scelta non è quella migliore e credo che Meloni nasconda qualcosa». Mentre sulle parole di Gianni Letta sul premierato l'ex sindaco di Firenze ha ricordato come «Letta non parla mai a titolo personale e se fossi la premier lo terrei in considerazione». Più in generale sulle riforme Renzi si è rivolto direttamente al governo: «Se trasformiamo il Paese sul modello del sindaco d'Italia noi siamo contenuti». E ancora: «Meloni faccia la riforma della Giustizia, quello che non è credibile sono gli slogan e la mancanza di riforme» ha sottolineato. L'appello del presidente di IV: «Liberate il soldato Nordio, le sue idee sono bloccate da una forza politica che di garantista non ha nulla (FdI, ndr)». Sempre in riferimento ai «casi mediatici» di questi giorni Renzi ha dei suggerimenti per Lollobrigida: «Avesse ammesso la leggerezza sarebbe stato grave ma la polemica si sarebbe fermata dopo un minuto, invece il ministro teorizza il diritto di fare come gli pare coi treni di tutti».

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