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Scuola, il ministro Fitto: "Nessun taglio ai fondi per gli asili"

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Parlare di definanziamento del Pnrr sugli asili «è oggettivamente una sciocchezza». Raffaele Fitto, ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il Pnrr, è tornato così sulle accuse delle opposizioni al governo di aver tagliato i fondi per realizzare nuovi posti durante un question time alla Camera. «L'obiettivo del governo - ha aggiunto - è stato evitare interventi che senza raggiungere il target ci facessero revocare il finanziamento. L'obiettivo da raggiungere rimane intatto nonostante le difficoltà emergano in fase di verifica». Ma Fitto è entrato anche nel dettaglio di quello che sarà il nuovo pianoforte. «Il governo - ha rassicurato non solo ha concordato il mantenimento del numero complessivo dei posti e pur avendo rideterminato all'interno del Pnrr la quota asili ha messo in campo una serie di iniziative per garantire il raggiungimento dell'obiettivo».

 

 

«Nel decreto Caivano - ha aggiunto - ci sono 530 milioni destinati a un bando che nei prossimi giorni sarà pubblicato furoi dal Pnrr», poi è stato «modificato un programma di interventi di edilizia scolastica, spostato dal bilancio dello stato all'interno del Pnrr , che consente di liberare ulteriori 900 milioni». Queste risorse, ha detto il ministro, «rappresentano una possibilità parallela di accompagnamento al Pnrr che, correggendo errori e difficoltà, consentiranno di raggiungere il risultato perché la scelta della realizzazione dei posti di asili nido rappresenta per il governo Meloni una priorità su cui ci siamo impegnati». «Il confronto con la Commissione europea - ha concluso Fitto - è stato positivo e costruttivo». Sul Pnrr è intervenuto anche il ministro del Made in Italy Adolfo Urso intervenendo alla presentazione all'Adnkronos del Secondo Rapporto Annuale dell'EsgCultureLAB: «Il successo della riprogrammazione dei fondi non è avvenuto per caso.

 

 

Sin dal mese di maggio in piena sintonia con il ministro Fitto e quindi sotto la regia del governo abbiamo indicato come riprogrammare i capitoli che erano da riprogrammare e su quali progetti e le risorse che venivano ricollocate sulla base di questa nuova riprogrammazione». «Abbiamo presentato dei progetti che hanno superato il vaglio di Palazzo Chigi quindi del Parlamento e della Commissione europea - ha proseguito - È significativo che siano stati attribuiti al sistema delle imprese largamente inteso 12,4 miliardi di euro in più da questa riprogrammazione». Complessivamente ci sono 2,8 miliardi di euro «che sono andati al ministero dell'agricoltura e dell'alimentazione per le imprese agricole ai fini della realizzazione di impianti energetici rinnovabili per l'auto-consumo industriale. Quasi altri 10 miliardi sono stati invece destinati al nostro ministero; il nostro dicastero aveva già oltre 19 miliardi di risorse del Pnrr e quasi 8 miliardi del fondo complementare, quindi circa 27 miliardi di euro che ha impiegati secondo le tempistiche che ci erano state date».

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