Giorgia Meloni lancia la sfida ai femminicidi: "Non ci fermeremo"
«Sottoscrivo parola per parola il ricordo di Giulia» Cecchettin del governatore veneto Luca Zaia, «ma anche la responsabilità che tutti abbiamo di fronte a un fenomeno intollerabile e che bisogna venga combattuto a 360 gradi. Sono particolarmente fiera dell’unanimità» del Parlamento sulle misure a contrasto della violenza di genere, approvate «con il contributo di tutte le forze politiche. Credo ci siano materie sulle quali il terreno del confronto e della condivisione debba e possa fare la differenza. Il Parlamento l'ha dimostrato in questi giorni e continueremo ad andare avanti. Non ci fermeremo rispetto a qualcosa che è incompatibile col nostro presente». L'ha detto il premier Giorgia Meloni intervenendo a Verona alla firma dell’accordo per la coesione tra il Governo e la Regione Veneto.
Video su questo argomentoUn'offensiva di buoni esempi: come bisogna combattere la violenza sulle donne
Intanto nel 2023 sono aumentati i femminicidi commessi per mezzo di un’arma da fuoco, con 30 donne uccise (il 30,4% in più rispetto alle 23 dell’anno precedente e a numeri ancora inferiori negli anni precedenti), soprattutto in famiglia, dove i casi passano da 20 a 27. Lo rileva l’Eures-Ricerche economiche e sociali nel X Rapporto sul fenomeno, segnalando che «in circa la metà dei casi (61 sulle 155 donne complessivamente uccise con un’arma da fuoco tra il 2019 e il 2023), l’autore aveva un regolare porto d’armi, a conferma di come il possesso di un’arma, pur non spiegando di per sè l’omicidio, possa spesso fungere da "acceleratore"». L’arma da taglio si conferma la modalità prevalente (con 39 donne uccise, pari al 37,1% del totale); oltre una donna su 5 (il 21%) è stata uccisa "a mani nude" (ovvero per percosse, soffocamento o strangolamento, 22 contro le 25 del 2022), mentre scende - da 13 a 7 - il numero di donne uccise con un’arma impropria. L’autore è un uomo nel 95,2% dei casi e nel 26,1% dei casi si è tolto la vita dopo aver commesso il femminicidio (percentuale che sale al 43,2% quando a essere uccisa è una figlia, attestandosi al 32,3% negli omicidi di coppia e al 19,8% nei matricidi).