le scelte di elly

Il "tocco" di Schlein, quelli che sostiene perdono tutti

Christian Campigli

Un tocco magico. Un instinto inverso infallibile. Un abbraccio mortale che conduce sempre ed indistintamente verso un'unica direzione: la sconfitta. Elly Schlein non è solo il segretario del Partito Democratico meno carismatico di sempre, ma sta anche diventando una sorta di sponsor al contrario. Ogni volta che la nativa di Lugano esplicita il proprio appoggio ad un leader progressista straniero, questo perde fragorosamente. Una sorta di Medusa moderna che, al contrario della Gorgone resa nota dalla mitologia greca, non trasforma in pietra chi incrocia il suo sguardo. Ma conduce il prescelto ad una roboante debacle. L'ultimo caso è quello che riguarda l'Olanda, un Paese sul quale si erano concentrate le attenzioni di numerosi leader italiani. Un risultato, quello che ha sancito il trionfo di Gert Wilders, che avrà significative ripercussioni sul futuro assetto continentale.

In particolar modo, su temi delicati come il supporto militare alla guerra in Ucraina, la lotta all'immigrazione clandestina e la transizione ecologica. L'endorsement a Frans Timmermans si è rivelato l'ennesimo autogol del segretario dem. In rete, in particolar modo sul popolare social Tik Tok, sono migliaia gli utenti che hanno ripubblicato il suo video, nel quale la donna dai tre passaporti, sfoggiando un raggiante sorriso, spiegava perché la vittoria dell'esponente progressista sarebbe stata fondamentale per tutto il Vecchio Continente. Un possibile scenario bocciato, al contrario e senza appello, dagli olandesi. Le idee turbo-green dell'ex vicepresidente della Commissione Europea non hanno minimamente convinto gli abitanti di Amsterdam né tantomeno quelli di Eindhoven. «Argentina e Olanda, effetto Schlein Continua così, Elly – ha ironizzato il leader della Lega, Matteo Salvini, sul proprio profilo Twitter- Congratulazioni all'amico Geert Wilders, leader del Pvv e storico alleato della Lega, per questa straordinaria vittoria elettorale. Una nuova Europa è possibile: appuntamento domenica 3 dicembre a Firenze». Al post è stato allegato anche un filmato della Schlein, che pronunciava l'ormai mitologica frase «Anche stavolta non ci hanno visto arrivare». Ma l'appoggio a Timmermans non è un caso isolato. In meno di una settimana, la donna che ha sconfitto alle primarie Stefano Bonaccini ha realizzato una clamorosa doppietta. Poco prima del voto in Argentina, il segretario del Pd aveva infatti reso noto il proprio supporto a Sergio Massa. Sconfitto clamorosamente da Javier Milei. Anche in questo caso, i dirigenti del Nazareno avevano optato per un video, pubblicato successivamente sul profilo Twitter del partito. «Non abbiamo dubbi da che parte stare e chi come noi ha a cuore i valori progressisti e democratici e ama l'Argentina sa cosa fare, andare a sostenere Sergio Massa Presidente. È l'unico che credibilmente può affrontare le sfide cruciali per il futuro e riuscire a risolvere le enormi questioni sociali e ambientali del Paese». L'effetto Schlein è così diventato una certezza (seppur al contrario). Non è un caso che in uno dei rarissimi successi del Pd degli ultimi due anni, il segretario dem sia stata calorosamente (ma senza troppi giri di parole) invitata a restare a casa. Il riferimento è ovviamente alle elezioni di Vicenza. Giacomo Possamai, eletto poi sindaco della ricca provincia veneta, si rivolse direttamente a Elly. «Non venire». Più chiaro di così...