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Governo, Meloni stende le opposizioni in Senato. Scontro di fuoco con Renzi

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Apre e chiude ringraziando tutti i gruppi parlamentari sia per il lavoro fatto in sede di approvazione delle norme di contrasto alla violenza contro le donne ("un terreno sul quale siamo in grado di lavorare insieme e sul quale saremo sempre a disposizione") sia per l'occasione di confronto nell'Aula di Palazzo Madama perché, ricorda, "ho avuto una lunga carriera parlamentare e, come si vede a volte dalla passione che metto nelle mie risposte, mi manca un po' la vita in questo luogo". E in effetti la parola 'passione' descrive appieno il premier time di Giorgia Meloni andato in scena al Senato. Il presidente del Consiglio infatti difende a spada tratta l'operato del governo senza lesinare affondi all'opposizione, in particolare nei confronti di Matteo Renzi e del Movimento 5 Stelle. Sul fronte dell'occupazione Meloni si dice fiera dei dati riguardanti quella femminile, ricorda che da quando è arrivata a palazzo Chigi "è cambiata l'impostazione che guida gli interventi in tema di lavoro, che ora sono volti soprattutto a incentivare l'occupazione e a garantire più soldi in busta paga, soprattutto attraverso il taglio del cuneo contributivo". "Penso all'attenzione che anche in questa manovra economica abbiamo messo sul tema dei rinnovi contrattuali", aggiunge tirando una stoccata ai sindacati: "Devo dire che questo ha portato anche un cambio di atteggiamento da parte di alcune organizzazioni sindacali, che prima avevano una mobilitazione abbastanza contenuta: ho registrato tra il 2012 e il 2022 circa sei scioperi generali, mediamente uno ogni due anni, mentre adesso se ne fanno due ogni anno e anche questa è una buona notizia".

 

 

Il botta e risposta col leader di Italia Viva si concretizza sul tema carburanti, con Renzi che mette in risalto gli aumenti della benzina da quando Meloni ha preso il posto di Draghi. La replica del premier è affilata: "Non abbiamo la bacchetta magica per fare i miracoli, perché il costo della benzina dipende soprattutto dalle scelte che fanno i Paesi che detengono il petrolio: se ci volesse dare una mano con il suo amico Mohammad bin Salman, forse ci aiuterebbe ad abbassare il prezzo della benzina. Dato che ha buoni rapporti, faccia da ponte per aiutare gli italiani". Il presidente del Consiglio si sofferma poi sul dossier Pnrr invitando a "fare i conti con il fatto che non c'è alcun ritardo" e "l'auspicio di certa opposizione che ha tifato contro l'Italia sperando che le rate non venissero pagate purtroppo finora è stato tradito". Meloni ne ha per tutti, anche per la Regione Emilia Romagna governata dal presidente del Pd, Stefano Bonaccini. All'interrogazione di Avs che chiede lumi sui ristori il capo del governo replica che "all'indomani dell'alluvione" l'esecutivo ha assunto "misure eccezionali immediate. Se non vado errata, facendo un conto a spanne, siamo a 6,5 miliardi di euro. Quindi, non ci sono nessuna promessa mancata e nessuna distrazione, almeno non da parte del governo". Nel mirino di Meloni c'è proprio la Regione che ha reso operativa la piattaforma Sfinge, cioè lo strumento attraverso il quale i privati possono presentare le domande di risarcimento, "solo dal 15 novembre scorso, due mesi dopo l'ordinanza del Commissario".

 

 

Al M5s, che la incalza sulla telefonata fake dei due comici russi e la guerra in Ucraina, la leader di Fratelli d’Italia ribatte di essere "fiera" delle coerenza dimostrata. "Non c'è una Meloni in privato e una Meloni in pubblico", attacca, rivolgendosi poi agli esponenti del partito di Giuseppe Conte: "Sono lontana anni luce dal modello di chi votava il sostegno militare a Kiev finché si trattava di mantenere il proprio posto al governo, per poi decidere di sostenere che Kiev non andasse più aiutata quando è passato all'opposizione per guadagnare consenso facile. In questo caso, però, questo consenso facile si guadagna sulla pelle e sulla libertà di una Nazione sovrana". Nelle battute finali del question time Meloni ricorda che l'ultimo pacchetto sicurezza approvato in Cdm "non è una scatola chiusa, ma un disegno di legge a disposizione del lavoro del Parlamento per poter essere rafforzato"; che sul fronte pensioni è obiettivo del governo quello di procedere "nell'arco della legislatura ad una riforma adeguata, strutturale, per dare ai cittadini le certezze dovute sul diritto di accesso alla pensione, secondo il principio di equità tra i lavoratori e tra le generazioni"; che il governo "intende rivedere la norma" in manovra sulle pensioni dei medici. Il sipario cala su uno dei temi più caldi, l'immigrazione, con Meloni intenta a difendere l'accordo con Tirana: "I migranti non vengono deportati, perché banalmente l'Albania non è la Germania nazista". E sul passaggio in Aula dell'intesa siglata con Edi Rama aggiunge: "Non è nostra intenzione esautorare il Parlamento, sottoporremo in tempi rapidi alle Camere un disegno di legge di ratifica che contenga anche tutte le norme, quelle di spesa e di attuazione del protocollo".

 

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