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Giovani violenti, Bongiorno: “Aggressività aumentata per colpa del cellulare”

Antonio Adelai
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«C’è un’aggressività maggiore rispetto al passato. Una grande battaglia che devono combattere i genitori è quella contro l’uso del cellulare, perché sono convinta che l’aggressività è aumentata da quando c’è un uso smodato». Non ha dubbi, la senatrice della Lega e presidente della commissione Giustizia di Palazzo Madama, Giulia Bongiorno, in un momento in cui il fenomeno dei femminicidi sta raggiungendo dimensioni sempre più preoccupanti, come dimostra purtroppo la tragica vicenda di Giulia Cecchettin. Avvocato ed ispiratrice, in quanto prima firmataria, della legge cosiddetta Codice rosso, Bongiorno ha ribadito come sia importante portare avanti nelle scuole determinati argomenti, come ad esempio quello relativo proprio all’educazione al consenso. «Noi donne siamo piene di sensi di colpa da quando nasciamo. La grande generosità delle donne in certi casi è pericolosissima. I sensi di colpa a volte creano una generosità, con degli esiti fatali», ha poi sottolineato la parlamentare.

 

 

Intanto, è arrivato il via libera all’unanimità da parte sempre della commissione Giustizia del Senato sul disegno di legge, già approvato dall’Assemblea della Camera, di iniziativa governativa, presentato dalla ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità, Eugenia Roccella, di concerto con il responsabile del dicastero della Giustizia, Carlo Nordio, e con il titolare del Viminale, Matteo Piantedosi, recante disposizioni per il contrasto della violenza sulle donne e della violenza domestica. È stato dato, infatti, mandato al relatore, Susanna Campione, di Fratelli d’Italia, di riferire in Aula nelle prossime ore per l’approvazione definitiva delle misure. Si tratta di un segnale di unità, di compattezza da parte delle forze politiche, indirizzato al Paese ed agli italiani. «C’è una sensibilità comune che è un dato importante», ha commentato dal canto suo Roccella, che si è augurata che il provvedimento venga licenziato all’unanimità pure dall’emiciclo del Senato, analogamente a quanto avvenuto nell’Aula di Montecitorio. Provvedimento che si inserisce a pieno titolo nel solco del Codice rosso e che prevede diverse norme sia per quanto concerne il rafforzamento della tutela delle vittime, sia sul versante della prevenzione del fenomeno. Vengono potenziati gli strumenti appunto di prevenzione come l’ammonimento del Questore, il braccialetto elettronico - con la previsione del carcere in caso di manomissione -, la distanza minima di avvicinamento non inferiore a 500 metri dai luoghi frequentati dalla vittima, la vigilanza dinamica, e si stabilisce la loro applicazione ai cosiddetti «reati spia», in modo tale da poter scongiurare possibili episodi di violenza.

 

 

Spazio anche all’arresto in «flagranza differita», mentre si potenzia l’istituto della sorveglianza speciale e si contempla un aggravamento delle pene quando i reati sono commessi nonostante l'applicazione di misure di prevenzione. Si amplia, inoltre, la definizione di violenza domestica, con l’inserimento della cosiddetta «violenza assistita», ossia la violenza commessa alla presenza di soggetti minori di età. Le disposizioni contenute nel disegno di legge intervengono in maniera decisa sul sostegno nei riguardi delle vittime dei reati estendendo le informazioni che debbono essere rese loro, agendo sulla provvisionale loro dovuta e sulla domanda di indennizzo per le vittime di crimini intenzionali violenti. Il testo valorizza, infine, le iniziative di formazione specifica degli operatori e favorisce la specializzazione sul campo dei magistrati che dovranno interagire con le vittime.

 

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