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DiMartedì, Mulè e Bersani se le danno di santa ragione. Cosa è costretto a fare Floris

Gabriele Imperiale
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Volano stracci a DiMartedì tra Giorgio Mulè e Pier Luigi Bersani. Ospiti di Giovanni Floris su La 7, i due se le sono date di santa ragione costringendo il conduttore più volte ad abbassare l’audio in studio, l’estremo rimedio quando la situazione diventa ingestibile. Motivo del contendere stavolta: i dati dell’occupazione nel nostro paese su cui i due politici si sono scontrati duramente. “Significherà qualcosa che in questo momento c’è la piena occupazione rispetto agli ultimi dieci anni? – Mulè esordisce con alcune domande dirette per Bersani – Significherà qualcosa che il prodotto interno lordo di questo paese cresce come nelle aspettative e nelle proiezioni se la gioca? Significherà che il giudizio dell’Europa non solo non ci danneggia ma ci dice state facendo più o meno bene?”. 

 

 

L’ex segretario del Partito Democratico, chiamato in causa anche da Floris, va subito all’attacco: “Mi lasci fare due, tre precisazioni – dice – Primo: Moody’s aveva dato due volte l’Outlook negativo e per sua regola se avesse dato il terzo avrebbe dovuto fare il downgrading”. Bersani non fa in tempo a finire che Mulè riparte alla carica: “Non l'outlook, quello è il giudizio sul rating. Sono cose diverse e parallele” fa notare. L’ex leader di Articolo Uno però non vuole sentir ragioni e scuote la testa: “Cosa vuol dire piena occupazione? Ma voi avete uno straccio di idea? Vi ha detto la Caritas che il 23% dei suoi utenti sono occupati perché l'Istat dà occupato uno che ha lavorato un'ora alla settimana prima”. “Ho capito – risponde Mulè attirandosi le ire di Bersani – ma prima non lavoravano nemmeno quell’ora. Vuol dire che hanno cominciato a lavorare, o no?”. 

 

 

Tra applausi, tensione e Floris che cerca di sedare gli animi, lo scontro tra Mulè e Bersani va avanti e si passa a un nuovo fronte: mense dei poveri. “Volete occuparvene?” domanda Bersani polemicamente. “Ce ne stiamo occupando. E voi ve ne siete occupati negli scorsi 10 anni?” risponde a tono Mulè. Tra i due i toni sono ormai tesissimi e Floris lancia un nuovo argomento sul tavolo: la carne sintetica. Ma sia Bersani che Mulè non ne vogliono sapere. “Voi dov’eravate 10 anni fa quando facevano le file al pane quotidiano? Gli avete dato un aiuto?” domanda l’esponente di Forza Italia mentre in sottofondo l’ex segretario del PD gli urla: “Non c’erano. Non c’erano”. Ormai è bagarre: “Le pensioni minime le avete aumentate a quelli che guadagnavano 500 euro? – Mulè cerca di mettere all’angolo Bersani – e venite a fare lezioni a noi”. Il padrone di casa tenta di riportare la calma ma invano. “Non fate la lezione sui poveri. Non fate la lezione sui poveri” Mulè è un fiume in piena, mentre Bersani ripete come un mantra: “Non c’erano, non c’erano. Ora governate voi”. Floris non sa più come ristabilire la pace. Si avvicina a Mulè e tenta di calmarlo, ma niente. E allora non gli rimane altro che una soluzione estrema: “Abbassiamo lo studio”, pace tornata.

 

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