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Matteo Renzi parla del caso Cecchettin: "Ha dimostrato forza e umanità"

Christian Campigli
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Una tragedia sulla quale la sinistra italiana, senza pudore, ha cercato di mettere il cappello. La morte di una giovane innocente, che ha indignato tutta l'Italia. E la figura di un uomo e del suo immenso dolore. Solo ma incredibilmente dignitoso. Matteo Renzi, nella sua enews, si sofferma sull'omicidio di Giulia Cecchettin. “La tragedia di Giulia ha sconvolto l’Italia. E ha colpito tutti noi, soprattutto i ragazzi più giovani. Giulia aveva poco più di vent’anni, la laurea pronta, una vita davanti. Fisiologicamente si è aperto un dibattito nel Paese. C’è chi attribuisce le colpe alla società, alla scuola, alla cultura. E chiede pene più dure: ne parleremo in Senato. Interverrò in Aula proprio per questo. Non parleranno solo le donne del nostro gruppo: interverrò anche io proprio per sottolineare il valore di questa battaglia da fare tutti insieme”.

 

 

 

Il leader di Italia Viva ha poi dedicato un'attenta riflessione alla mai scomposta reazione del padre di Giulia. “C’è una figura che si staglia in modo straordinario nel suo dolore, nel suo silenzio, nella sua drammatica umanità. Si chiama Gino. È un uomo. È il papà di Giulia. Io non riesco a immaginare che cosa stia scavando l’anima di un cinquantenne che ha perso la moglie un anno fa e che adesso si trova davanti a un dolore che non ha paragoni, che non ha confini, che non ha un nome. Una figlia che muore, all’improvviso. E che muore com'è morta Giulia. Quando ci sono vicende come questa, vedo commentatori e ospiti di talk show che – forti delle loro indubitabili verità e certezze – fanno intuire che loro hanno già capito tutto. Io invece non riesco a capire cosa possa esserci nel cuore di Gino. E proprio per questo ascoltando le sue parole, i suoi appelli, il suo messaggio mi viene da dire che chi come il papà di Giulia vive il dolore più disumano e atroce che una persona possa anche soltanto immaginare sta mostrando a tutto il Paese una forza e una grandezza d’animo che penso quasi nessuno di noi potrebbe mostrare in una vicenda analoga. Grazie, signor Gino per questa dimostrazione terribile di umanità e forza”. 

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