Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Forza Italia, Tajani puntualizza il suo ruolo: "Non sono l'erede di Berlusconi"

Pietro De Leo
  • a
  • a
  • a

Forza Italia è vitale, in crescita nei sondaggi e nelle adesioni. Questo è il messaggio che arriva dalla convention di Taormina, una due giorni che si è chiusa ieri. Evento aperto poco dopo la pubblicazione dell’esito della campagna di tesseramento, con quei 100mila aderenti che ancora ieri il sottosegretario e deputato Tullio Ferrante, responsabile del settore, definiva «un risultato straordinario». Dunque, c’è la spinta per disegnare il futuro, nel solco di quella «ricetta liberale di Berlusconi» su cui il portavoce Raffaele Nevi ha insistito durante la convention. Chiudendo la kermesse, il segretario nazionale Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Esteri, la mette giù così: «Sono convinto che Forza Italia alle elezioni europee supererà il 10%, stiamo lavorando per questo.

 

Sabato prossimo parte la stagione congressuale per arrivare poi al congresso nazionale che si svolgerà a Roma il 23 e il 24 febbraio per l’elezione del nuovo segretario del movimento politico e che lancerà di fatto la nostra campagna elettorale».
L’ottica delle due cifre, quindi, per poi crescere ulteriormente nel percorso verso le politiche. Per quell’appuntamento, spiega Tajani «avremo l’obiettivo del 20% in tutta Italia». Anche il numero uno azzurro, poi, si sofferma sulle adesioni: «I centomila iscritti sono una cosa che per me era impensabile dopo la morte del presidente Berlusconi. Invece è realtà e si tratta di un risultato straordinario. Non sono l’erede di Berlusconi, ma sono pronto a coordinare queste centomila persone. Non governiamo e non vinciamo se non facciamo squadra e se non ci muoviamo tutti insieme. Sono fiducioso perché vedo nel paese un entusiasmo che non vedevo dai tempi dell’ultima vittoria alle elezioni in cui Berlusconi poi divenne premier».

 

 

C’è poi la questione centrale, che è quella dell’identità del partito, testimoniata dal simbolo. Tajani assicura che non si cambia. «Il nome Berlusconi non troneggia in un partito nostalgico ma in un partito che guarda avanti, con le sue idee che hanno grande spazio nella politica e nel paese di oggi. Pensavano che Forza Italia sarebbe scomparsa ma si sbagliavano e i sondaggi lo confermano con estrema chiarezza. Da qui parte la nostra sfida e la vinceremo con la forza delle idee e l’identità che abbiamo e che oggi è più forte che mai». Ben chiaro anche l’elettorato e le tematiche di riferimento: «Continuiamo a lottare per le famiglie e sul tema delle tasse, per le imprese, per i lavoratori, per i più deboli, per artigiani, liberi professionisti e le piccole e medie imprese».

 

 

Poi c’è un altro aspetto, che riguarda il ritorno dell’attrattività del movimento azzurro. Su questo, il Segretario nazionale insiste sulla linea già espressa appena assunto l’incarico: «Se qualcuno vuole coinvolgersi con noi, ben venga. Non siamo nè un taxi nè un albergo a ore. Chi vuole venire viene e costruisce con noi la nostra dimora, che deve essere la dimora degli italiani». Dunque, «per dirla con un grande cantautore siciliano che non c’è più, Battiato, il centro di gravità permanente è quel centro che non si fa condizionare dalle opinioni degli altri e quello vogliamo essere noi: il centro di gravita' permanente della politica italiana».

Dai blog