Vittorio Feltri contro l'ipocrisia sinistra: "Lo sciopero non serve"
In queste ore s'infiamma la polemica sullo sciopero indetto venerdì 17 da Cgil e Uil. Il vicepremier Salvini ha precettato i lavoratori dei trasporti limitando i danni per i cittadini che dovevano muoversi per andare a lavoro. Di questo parla Vittorio Feltri nella sua rubrica pubblicata su Il Giornale del 18 novembre. "Ne ho visti di scioperi nella mia lunga carriera - scrive il direttore editoriale de Il Giornale - E nessuno ha mai prodotto buoni frutti. Segno che i sindacati sono inefficaci o che almeno inefficace è lo strumento dello sciopero. Esso determina soltanto caos nelle metropoli, disservizi, nervosismo, strade bloccate per i cortei, impiego massiccio di forze di polizia che potrebbero essere più utili altrove, disagi alle famiglie, ai lavoratori, alla gente in generale...Ha fatto bene il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Salvini a limitare i danni. Egli, facendo ricorso alla precettazione, ha ridotto a 4 ore (dalle ore 9 alle ore 13) lo stop per il settore di sua competenza. E gli italiani gliene sono grati, quantunque i sindacati e la sinistra sostengano che Salvini abbia compiuto un atto gravissimo. È la stessa Costituzione a stabilire che «il diritto di sciopero si esercita nell’ambito delle leggi che lo regolano». E la possibilità di emettere un’ordinanza di precettazione è prevista dalla legge, in quanto il diritto di sciopero deve coniugarsi con i diritti di godimento della persona".
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Poi Vittorio Feltri punta il dito contro l'insofferenza della sinistra nei confronti delle regole. "Dove sarebbe l’abuso realizzato dal leader della Lega? - si chiede Feltri - Questo è sintomo dell’insofferenza da parte della sinistra nei confronti della legalità, ossia sintomo della pretesa che tutto quello che fanno i progressisti venga ritenuto giusto e opportuno, pure quando non lo è affatto. P.S.: faccio notare che mai nessuno sciopero in Italia ha ottenuto lo scopo per cui era stato indetto. In altre parole, certe proteste non servono a nulla, tantomeno ai lavoratori".