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Sangiuliano contro gli eco imbecilli: "Basta tolleranza, chi imbratta paga"

Christian Campigli
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La misura è colma. E il momento della comprensione, della tolleranza e del dialogo è finito. Perché, se è vero che il rispetto per la natura e la difesa dell'ambiente sono principi inderogabili, e altrettanto innegabile come il metodo perpetrato pedissequamente dagli eco vandali di Ultima Generazione è del tutto inaccettabile. Non si può consentire agli attivisti col Rolex di distruggere il nostro patrimonio artistico. Quello, per inciso, che tutto il mondo ci invidia. E che rappresenta, per milioni di famiglie, fonte di sostentamento e di lavoro. E così il governo guidato da Giorgia Meloni, dopo l'ultimo, incredibile episodio di due giorni fa a Milano, ha deciso di passare dalle parole ai fatti. «L’attacco degli eco-vandali all’Arco della Pace è l’ennesima azione sconsiderata da parte di chi, affermando di voler difendere il Pianeta, danneggia monumenti importanti del nostro patrimonio culturale.

Nei confronti di costoro è inaccettabile e da irresponsabili mostrare atteggiamenti cedevoli, se non addirittura ammiccanti. Tra qualche settimana, dopo l’approvazione definitiva da parte della Camera, diventerà legge dello Stato la norma che consentirà di far pagare ai vandali i costi degli interventi di ripristino integrale del bene danneggiato. Il principio che voglio ribadire è che chi distrugge dovrà pagare di tasca propria». Parole nette, taglienti e precise, quelle pronunciate dal Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. «Ricordo, a chi si rende responsabile di simili atti vandalici, che attaccare il patrimonio culturale della Nazione significa danneggiare beni collettivi che rappresentano la ricchezza di tutti. Ciascun cittadino, come sancisce l’articolo 9 della Costituzione, ha il dovere di preservare questa risorsa preziosa.
La salvaguardia del Pianeta sta a cuore a tutti, ma deve essere chiaro a chi colpisce l’arte con queste azioni che, così facendo, colpisce anche la natura perché, in virtù dell’antropizzazione del paesaggio, alcuni luoghi e monumenti sono diventati parte integrante delle nostre città», ha aggiunto il Ministro.

Ma cosa prevede il disegno di legge fortemente voluto dal centrodestra? Vi è innanzitutto l’introduzione di una sanzione amministrativa compresa tra 20mila e 60mila euro per chi distrugge, disperde, deteriora o rende in tutto o in parte inservibili o non fruibili beni culturali o paesaggistici propri o altrui. Per chi deturpa, imbratta o destina i beni culturali a un uso pregiudizievole o incompatibile con il loro carattere storico o artistico, la sanzione sarà compresa tra 10mila e 40mila euro. I proventi saranno devoluti al Ministero della Cultura, affinché siano impiegati prioritariamente al ripristino dei beni danneggiati. Nel Ddl che ha come prima firma il leghista Claudio Borghi si propone anche una modifica al codice penale che, se confermata, assegnerà agli agenti di polizia la facoltà di arrestare chiunque venga colto in flagranza di danneggiamento e deterioramento di un bene di interesse ar¬tistico, storico, archeologico, etnoantropologico, archivistico o bibliografico. È bene infine ricordare che l'episodio dell'Arco della Pace è solo l'ultimo di una (triste e) lunga serie. Che ha visto coinvolte meraviglie assolute come Palazzo Vecchio e il Battistero a Firenze, la fontana della Barcaccia e la fontana di Trevi a Roma e Porta Nuova a Torino.

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