Le contraddizioni
Conte, Verderami lo fa a pezzi: “Occupa qualsiasi spazio libero trovi”. Tutte le contraddizioni
Francesco Verderami infilza Giuseppe Conte senza pietà. Il giornalista, in un articolo sul Corriere della Sera, traccia un ritratto delle ultime mosse dell’ex premier, definito capace “di stare al fianco di Landini e al tempo stesso di Meloni. Quello che non è consentito ad altri politici, al leader di M5S riesce in modo naturale. Durante un incontro con il leader della Cisl Sbarra il leader del M5S si è prodotto in un contorto ragionamento durante il quale ha saputo sostenere i motivi della protesta sindacale contro la Finanziaria, trovando però il modo di elogiare anche la manovra scritta dalla premier”.
“La capacità di tenere contemporaneamente tre parti in commedia è dote rara. D’altronde il miglior pregio politico dell’ex premier è l’immunità al virus della contraddizione, può dire (e fare) tutto e il suo contrario, senza che questo scalfisca la sua imperturbabilità e nemmeno il rapporto con il suo elettorato. Cosa che - rivela il giornalista nella sua ricostruzione - sconcerta i democratici, ai quali viene sempre rinfacciata ogni minima correzione di rotta. Conte occupa qualsiasi spazio libero trovi. Nel Palazzo è alleato di Meloni quando c’è da usare il manuale Cencelli per le nomine in Rai. Nelle piazze è alleato di Landini, con il quale scambia messaggi e telefonate. Si tratta di un rapporto strumentale che cela la competizione per l’egemonia nel campo ‘largo’”.
L’ultimo schiaffone di Verderami all’avvocato del popolo è sulle spese militari: “Conte da premier aumentò più di ogni altro le risorse della Difesa, ora si è riscoperto pacifista. Ha dimenticato che il picco di affari con Israele per materiali militari avvenne quando lui sedeva a Palazzo Chigi. Allora capitava che di giorno i Cinquestelle chiedessero la rottura delle relazioni diplomatiche con l’Egitto per il 'caso Regeni', e di notte in Consiglio dei ministri Conte autorizzasse accordi commerciali con il Cairo per la vendita di navi e aerei da combattimento di ultima generazione. E se oggi critica la Nato per la sua postura nella guerra in Ucraina e accusa Meloni di essere ‘succube di Washington’, ieri si presentava ai vertici dell’Alleanza atlantica e rassicurava ‘l’amico Trump’ sul fatto che l’Italia avrebbe rispettato gli impegni di innalzare al 2% del Pil il budget della Difesa”. Ecco a voi Giuseppe Conte.