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Sciopero, avvisto di sfratto a Schlein? Ichino: "Candidatura di Landini"

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Dopo giorni di scontro tra i sindacati Cgil e Uil e il governo alla fine lo sciopero dimezzato c'è stato. La maggioranza, numeri alla mano, parla a ragione di flop della mobilitazione e della piazza, mentre i promotori parlano di successo... Lo scontro si è "personalizzato" nella contrapposizione tra il segretario della Cgil Maurizio Landini e il ministro dei Trasporti e vicepremier Matteo Salvini che ha fatto scattare la precettazione sulla scorta della posizione del Garante degli scioperi. A fornire una lettura interessante della vicenda è Pietro Ichino. Il giurista, già sindacalista e parlamentare di Pci e Pd, è intervenuto nella puntata di Stasera Italia di venerdì 17 novembre affermando che "non c'era una grande distanza tra Salvini e Landini riguardo agli obiettivi dello sciopero, c'era anzi una grandi sovrapponibilità fra le loro idee". Una tesi che può sembrare paradossale. Ma poi Inchino argomenta. "Andare allo scontro è servito a entrambi", spiega l'ex sindacalista nella trasmissione condotta da Nicola Porro su Rete 4. 

 

In che modo? La contrapposizione "è servita a Salvini per recuperare un protagonismo in area di maggioranza", spiega Ichino, "ed è servita a Landini per recuperare protagonismo e candidarsi a leader dell'opposizione". Insomma, il leader Cgil da piazza del Popolo lancia un'opa sulla sinistra, motivo per cui Elly Schlein e Giuseppe Conte hanno disertato l'appuntamento. Insomma, Salvini e Landini "si sono fatti un servizio a vicenda", commenta l'ex dem. 

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