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Sciopero, l'ultimo capriccio di Landini: con la Uil ricorso contro la precettazione

Dario Martini
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Il «capriccioso» Landini, come lo ha definito la Lega, non rinuncia all’ultima bizza. Dopo aver acconsentito a ridurre la durata oraria dello sciopero, convinto dalla spada di Damocle precettazione, annuncia un ricorso. «Insieme alla Uil stiamo lavorando per presentare il ricorso contro la precettazione, nel rispetto delle norme di legge. Abbiamo deciso di farlo e abbiamo messo i legali al lavoro per predisporlo nei tempi previsti, quindi in pochi giorni», fa sapere il segretario della Cgil a margine della presentazione della carovana dei diritti promossa dalla Flc. Una mossa che suscita subito l’ironia del vicesegretario della Lega Andrea Crippa: «Landini annuncia che sta lavorando al ricorso contro la precettazione. Quindi la notizia è che sta lavorando». Ovviamente, dato che lo sciopero si tiene oggi, questo ricorso suona come un tentativo di dare battaglia fino all’ultimo. A prescindere dagli effetti pratici. L’ordinanza con cui il ministro Matteo Salvini ha ridotto da 24 a 4 ore la protesta nei trasporti non è andata affatto giù ai due leader dei sindacati, che cercheranno comunque di far sentire la loro voce. Non potendo incrociare le braccia tutto il giorno, per protestare contro la manovra del governo hanno deciso di promuovere una serie di manifestazioni al fianco degli scioperi. Secondo i sindacalisti questa legge di bilancio non fa nulla per alzare i salari. Teoria rispedita al mittente dall’esecutivo che sottolinea il taglio del cuneo fiscale e l’accorpamento delle prime due aliquote Irpef.

 

 

Oggi inizieranno le regioni del centro Italia dove incroceranno le braccia per otto ore i lavoratori aderenti ai due sindacati. A scioperare, per 8 ore o per l’intero turno, ma su tutto il territorio nazionale, anche le categorie del pubblico impiego, della conoscenza e gli addetti di Poste Italiane. I settori dei trasporti, escluso quello aereo, e il personale operativo del Corpo dei Vigili del Fuoco, invece, sciopereranno come detto quattro ore: dalle 9 alle 13. Sarà questa la prima tappa della mobilitazione proclamata da Cgil e Uil: cinque giornate con scioperi e manifestazioni in 58 piazze, con oltre 100 presidi su base territoriale e regionale, che coinvolgeranno le regioni del Nord il 24 novembre e quelle del sud il primo dicembre. Sicilia e Sardegna che si fermeranno rispettivamente il 20 e il 27 novembre. Oggi dunque toccherà ai lavoratori di Lazio, Toscana, Umbria, Marche, Abruzzo e Molise a entrare in sciopero. Manifestazioni sono in programma a Firenze, Perugia, Ancona, Ascoli Piceno, Pesaro, Fermo, Macerata, Lanciano, Campobasso e Roma. Proprio nella Capitale interverranno dal palco di Piazza del Popolo Landini e Bombardieri.

 

 

«La precettazione, se non rispettata, espone non solo i sindacati ma anche i lavoratori dei trasporti a sanzioni economiche e penali. E non possiamo permettercelo. Il grave atto di Salvini è un attacco al diritto di sciopero che non ha precedenti nell’Italia democratica. Abbiamo un motivo in più per confermare lo sciopero generale di 4 ore nel settore dei trasporti e di 8 ore negli altri settori», dice Landini in un’intervista a la Repubblica. Pronta la replica del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ai microfoni del Tg2: «Lo sciopero di una estrema minoranza non può ledere il diritto alla mobilità, allo studio, alla salute, al lavoro di decine di milioni di italiani. Questa non è una vittoria di Salvini, della Lega o del Governo, ma domani (oggi, ndr) venti milioni di italiani potranno prendere i mezzi pubblici per andare a lavorare, per andare a studiare, per andare a fare una visita medica. Diritto alla sciopero sì, ma diritto al lavoro per la stragrande maggioranza degli italiani viene tutelato. È una soddisfazione, è il mio mestiere».

 

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