retroscena
Conte e Schlein disertano lo sciopero. I retroscena sull’assenza in piazza
Nella frenesia politica di questi giorni, ci si aspettava la presenza di Elly Schlein e Giuseppe Conte alla manifestazione organizzata dalla Cgil e dalla Uil a piazza del Popolo contro la manovra targata Meloni. Ma c’è stata una grande sorpresa quando è emerso che i due leader, seppur con motivazioni diverse, hanno deciso di disertare l’evento. Dopo una settimana di indecisioni e titubanze, Elly Schlein e Giuseppe Conte hanno infatti deciso di non partecipare al comizio di Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri. Un’assenza, riferisce Repubblica, che ha destato scalpore, specialmente perché il Movimento 5 Stelle non ha organizzato una delegazione ufficiale, lasciando l'iniziativa ai singoli parlamentari.
Di diverso avviso il Partito democratico, che aveva dato indicazioni chiare alle proprie truppe: partecipare alla manifestazione. Tra i presenti,i fedelissimi di Schlein, Marco Furfaro e Marta Bonafoni, insieme a Arturo Scotto e Marina Sereni. Marco Sarracino rappresenterà il partito a Napoli, mentre altri si uniranno alle piazze organizzate lungo la Penisola. La segretaria del Pd ieri ha dichiarato in televisione che "una delegazione del Pd ci sarà", senza però sciogliere il nodo sulla sua presenza personale. Nel frattempo, l’ex premier, fino a ieri notte, manteneva il più stretto riserbo sulla sua partecipazione, nonostante gli incontri precedenti con Landini.
Come spiega il quotidiano il rapporto tra il M5S e la Cgil sembra essere più distante rispetto a un anno fa. “Conte aveva inizialmente puntato a una special relationship con il sindacato rosso, ma la vittoria di Schlein alle primarie ha modificato gli equilibri”, il retroscena. I dem vogliono ricostruire un rapporto privilegiato senza concedere troppo a Conte. Ma perché Schlein e Conte hanno deciso di evitare di farsi vedere in piazza? Nessuna versione ufficiale è stata fornita né dal Nazareno né da Campo Marzio, ma sono emersi due ragionamenti. In primo luogo, la Cgil non organizza una manifestazione, bensì uno sciopero, e quindi va rispettata "l'autonomia del sindacato". In secondo luogo, c'è il timore che la maggioranza di centrodestra “stia costruendo una narrazione che vede in Landini il federatore dell'ex campo largo, il vero ‘capo dell’opposizione e della sinistra'. Un'immagine che sia il Pd che il M5S vogliono evitare, e la presenza di Schlein e Conte potrebbe irrobustirla”. Ma la scelta di Schlein e Conte di non partecipare allo sciopero è stata comunque accolta con sorpresa, a prescindere dalle motivazioni.