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Sciopero, “odio e tanfo di olio di ricino”. Boccia esagera su Salvini

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Non si placano gli attacchi della sinistra nei confronti degli esponenti del centrodestra sullo sciopero previsto per venerdì 17 novembre. L’ultima valanga di parole di fuoco è arrivata da Francesco Boccia, capogruppo del Partito democratico al Senato: “Impressionano le dichiarazioni degli esponenti del governo Meloni sullo sciopero. Penso a quella del ministro degli Esteri Antonio Tajani, entrato ormai in competizione elettorale con l’altro vicepresidente del Consiglio, e a quella dello stesso Salvini, che ormai fa dell’insofferenza verso i diritti costituzionali la sua battaglia quotidiana”.

 

 

“Trovo curioso - evidenzia Boccia - che l’opposizione non possa criticare una autorità ripiena di componenti politicamente schierati e quindi minata nelle sue fondamenta di terzietà, come la Commissione Garanzia Sciopero, quando ogni settimana, destra e governo passano il tempo a criticare Corte dei Conti, UPB, e altre istituzioni terze colpevoli di mettere in evidenza numeri e atti che determinano danni per il paese causati dalle scelte sbagliate del governo di Giorgia Meloni. Nel merito poi non è certo un legittimo sciopero contro questa manovra che crea problemi ai lavoratori, che aderiscono volontariamente e pagano di tasca propria, ma sono proprio le scelte del governo contestate che creeranno problemi seri a famiglie, lavoratori e imprese”.

 

 

Ma l’intemerata di Boccia contro Salvini non è finita qui: “Capiamo che l’idea di democrazia che ha la destra sia diversa dalla nostra, ma qui si tratta di rispettare diritti costituzionali e non è certo il governo a stabilire quale sia il momento giusto per uno sciopero generale. E nelle parole di Salvini, che annuncia che ‘chi disobbedirà alla precettazione subirà conseguenze’, sentiamo odio verso i lavoratori e un preoccupante tanfo di olio di ricino”.

 

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