Strage di Nassiriya, Meloni e Mattarella vicini alle famiglie delle vittime
Una strage che portò alla morte di diciannove soldati italiani. In missione in Iraq. Per anni ricordati, col giusto merito, dalla destra italiana. Per un identico periodo di tempo, sbeffeggiati da una parte della sinistra, diventati persino motivo di scherno durante numerose manifestazioni, attraverso odiosi cori da stadio e volgari striscioni. Sono trascorsi venti anni da quel 12 novembre 2003, quando, un camion lanciato nell'edificio con un carico di esplosivo provocò la strage di Nassiriya. L'attacco alla base Maestrale, quartier generale di carabinieri ed esercito nella città irachena, portò alla morte di dodici carabinieri, cinque soldati dell'esercito, due civili e nove iracheni. Il primo a ricordare questi eroi è stato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio inviato al Ministro della Difesa, Guido Crosetto. “La Giornata del ricordo dedicata ai Caduti, militari e civili, nelle missioni internazionali per la pace, ricorre nel ventesimo anniversario della strage di Nassiriya, ove, a causa di un vile attentato, morirono diciannove italiani tra soldati, carabinieri e civili. Il sentimento del lutto ci accompagna in questo giorno in cui la Repubblica rivolge il suo pensiero ai tanti feriti e caduti nelle missioni che l’Italia ha sviluppato in questi anni a servizio della comunità internazionale e dei diritti dei popoli, insieme all’espressione della solidarietà e vicinanza alle famiglie colpite”.
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Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha usato i social per sottolineare la propria vicinanza alle famiglie di quegli italiani. “In questa Giornata, dedicata al ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace, l'Italia onora e ricorda tutti coloro che hanno sacrificato la vita per la pace e la sicurezza della nostra Nazione e del mondo. A loro, e a quanti ogni giorno sono impegnati nelle aree più travagliate, va la nostra profonda riconoscenza. Il ricordo dei caduti è un dovere soprattutto verso le giovani generazioni, affinché attraverso la memoria possano conoscere e ammirare l'esempio di chi ha donato la vita per costruire la pace. L'anniversario di oggi è l'occasione per esprimere, ancora una volta, l'orgoglio che il Governo prova nei confronti degli uomini e delle donne, delle Forze Armate e del personale civile, impegnati nelle missioni di pace e che con il loro impegno, la loro dedizione e la loro professionalità rendono onore ogni giorno al Tricolore”.
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