Retromarcia dem su Edi Rama, pasticcio Pd
Prima la sparata, poi la rettifica, nel mezzo, probabilmente, una strigliata per riportare Provenzano sulla retta via. Ma partiamo dall’inizio. Ieri, su La Repubblica, compare un’intervista a Peppe Provenzano, responsabile Esteri del Partito democratico, in cui viene anticipato che «il Pd è pronto a protocollare la richiesta di espulsione dal Pse per il premier albanese e il suo Pssh, il partito socialista d’Albania». «Porremo la questione al congresso del Pse» dichiara Provenzano a chi lo intervista. Il motivo di questa richiesta? Il protocollo siglato fra Edi Rama e il presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Un accordo della durata di cinque anni, rinnovabile di altri cinque, diviso in 14 articoli, per l’apertura di due centri per migranti in Albania completamente a carico dell’Italia. Ovviamente si scatena il dibattito fra chi, anche all’interno del Pd, è a favore e chi è contro. Pierluigi Castagnetti su Twitter scrive: «Mi pare sbagliato chiedere l’espulsione di Edi Rama dal Pse». Tweet a cui risponde Andrea Orlando ricordando come «l’accordo (Italia -Albania, ndr.) viola i diritti fondamentali» e che «il compagno Rama alle ultime elezioni in Turchia ha endorsato Erdogan in competizione con partiti Pse».
Poi però arriva la smentita. Provenzano fa retromarcia e spiega che il Pd «non è il buttafuori del Pse. Abbiamo solo posto un tema politico». Ma cosa è successo in questo breve lasso di tempo? Probabilmente al Nazareno si sono accorti che il cancelliere Olaf Scholz aveva espresso apprezzamento per l’accordo fra Italia e Albania tanto da voler esplorare la possibilità di definire accordi con Paesi terzi per trasferire i richiedenti asilo fuori dalla Germania o dall’Unione europea mentre vengono esaminate le richieste di protezione internazionale. A quel punto sarebbe diventato difficile chiedere l’espulsione anche del Partito socialdemocratico tedesco dal Partito socialista europeo, come coerenza avrebbe voluto. E così la rapida retromarcia. A stretto giro arriva anche una nota della delegazione dem in viaggio verso Malaga per il congresso del Partito socialista europeo: «Il Pd non ha avanzato nessuna richiesta formale di espulsione di Edi Rama dal Pse». Tra l’altro c’è un piccolo dettaglio non da poco: l’Albania non è un Paese membro dell’Unione europea e il Partito socialista d’Albania non è membro del Pse ma solo associato. La fortuna è che Rama è un profondo conoscitore dell’Italia e delle sue dinamiche politiche per cui non si è scomposto più di tanto. «Si è sparsa sui giornali la notizia che gli amici del Pd italiano volevano espellermi dal Partito socialista europeo e poi con un certo ritardo loro stessi hanno smentito, ma sottolineando che l’accordo che l’Albania ha fatto con il governo italiano è gravemente sbagliato su tutti i punti di vista, esattamente la stessa cosa che dicono i tanti Pd della destra albanese che lottano per il diritto allo stesso nome dopo susseguenti spaccature. A me mancherà sicuramente la capacità di vedere i tanti punti di vista di tutti questi Pd». Troppi Pd, troppi punti di vista e troppo spesso anche discordanti fra di loro, troppo anche per Edi Rama.