continente diviso
Ue, Draghi in allarme per il futuro: o agisce insieme o non sopravviverà
Mario Draghi suona ancora una volta la sveglia all’Unione europea. In un dialogo con Martin Wolf, nell'ambito dell'evento 'The Global Boardroom: Strategies for Growth and Disruption' organizzato dal Financial Times, l’ex presidente del Consiglio ha mandato un monito a Bruxelles, solo l’ultimo di una lunga serie di avvertimenti preoccupanti: “O l’Europa agisce insieme diventando un’Unione più profonda, capace di esprimere una politica estera, oltre che economica, e una politica di difesa comune, oppure non sopravvivrà se non come mercato unico. Abbiamo bisogno di una produttività molto più alta, anche per sostenere una società che invecchia, possiamo riuscirci solo attraverso investimenti ad alto valore aggiunto e ad alto tasso di tecnologia e dobbiamo agire per accrescere il peso dell’Europa in ambito tecnologico. Per riuscirci, non si può che partire dal capitale umano, dalle competenze, dall’istruzione, per arrivare ad ambiti come la digitalizzazione e l’intelligenza artificiale”.
Leggi anche: Giuseppe Conte prova ad impedire la verità sul Covid
Draghi continua il suo discorso, parlando quasi da futuro leader europeo: “Il modello geopolitico sul quale l’Europa si è retta dalla fine della seconda guerra mondiale, sostegno dagli Stati Uniti per la difesa, esportazioni dirette principalmente in Cina, approvvigionamenti di energia a poco prezzo dalla Russia, non esiste più. Per poter esprimere una visione politica unica e potente nel mondo di oggi, l’Europa ha bisogno di molta, molta più integrazione”.
“La guerra in Ucraina - la sottolineature dell’ex premier - è stata preceduta da una lunga serie di arretramenti rispetto ai nostri valori fondamentali. L’ammissione della Russia al G8 nonostante il mancato riconoscimento dell’indipendenza e della sovranità ucraine, la promessa mancata di un intervento in Siria nel caso in cui Assad avesse usato il gas come arma, la Crimea, il ritiro dall’Afghanistan. La lezione che se ne può trarre è che non dobbiamo mai, mai scendere a compromessi sui nostri valori fondamentali. E questi valori fondamentali sono gli stessi sui quali è stata costruita l’Unione europea, la pace, la democrazia, la libertà, la sovranità nazionale. Scendere a compromessi su di essi significa mettere in discussione i presupposti stessi dell’Unione”.