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Meloni fermamente con la comunità ebraica: “Inquietanti segnali di antisemitismo”

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Giorgia Meloni non fa alcun passo indietro nel garantire il sostegno alla comunità ebraica, in pericolo dopo lo scoppio della guerra in Medio Oriente dovuta all’assalto di Hamas ad Israele del 7 ottobre. Il premier usa toni fermi di condanna degli episodi di antisemitismo in un colloqui con il Messaggero: “Sono inquietanti i segnali di antisemitismo ai quali stiamo assistendo in Italia e in Europa. Non consentiremo nessuna forma di discriminazione, violenza o intimidazione nei confronti dei cittadini di religione ebraica. L’attenzione da parte di tutto il nostro sistema di sicurezza è massima, sia in termini di tutela degli obiettivi sensibili sia in termini di riflettori accessi sui soggetti pericolosi, per fortuna con un tasso di aggressività mediamente inferiore a quello di altre Nazioni europee”.

 

 

Altro argomento affrontato da Meloni nell’intervista è quello del premierato: “Il Parlamento è sovrano. Abbiamo sottoposto un’ipotesi di riforma che rispetta la sensibilità diffusa delle forze politiche e degli italiani, ma se poi le Camere decideranno di apportare modifiche che reputa migliorative ne prenderemo atto. Noi lavoreremo affinché in Parlamento questa riforma abbia il più ampio consenso possibile e raggiunga la maggioranza dei due terzi. Ma se non ci riusciremo, saranno gli italiani ad esprimersi con il referendum. Noi ci limiteremo a spiegare come, secondo noi, questa riforma possa essere in grado di migliorare il futuro della Nazione. Gli italiani - dice senza preoccupazione la leader di Fratelli d’Italia - decideranno cosa sia meglio e se andrà fatta o meno. Noi siamo solo uno strumento per realizzare quello che loro ci hanno detto di fare un anno fa. Gli italiani hanno e avranno sempre l’ultima parola. Ogni critica e ogni preoccupazione sono pienamente legittime, ma la riforma costituzionale che abbiamo varato ii Consiglio dei ministri non tocca la figura di garanzia del Presi dente della Repubblica e non costruisce un sistema nel quale i Presidente del Consiglio è ostaggio della sua maggioranza. È esattamente il contrario. Se c'è qualcuno che deve esse re preoccupato da questo cambiamento è solo chi - chiosa il premier - vorrebbe far contare sempre meno gli italiani e fare calare sulla loro testa governi non scelti da nessuno".”.

 

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