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Contributi irregolari, Soumahoro rischia il seggio alla Camera

Edoardo Romagnoli
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Per Aboubakar Soumahoro i guai sembrano non finire. Dopo le vicende giudiziarie che hanno coinvolto la moglie, Liliane Murekatete, e la suocera, Marie Terese Mukamitsindo, finite ai domiciliari per frode nelle pubbliche forniture e bancarotta fraudolenta, adesso il deputato del Gruppo misto rischia il seggio alla Camera. Tutto è partito da una segnalazione della corte d’Appello di Bologna che ha trovato delle irregolarità su 12mila euro di contributi ricevuti durante la campagna elettorale. Le irregolarità sono emerse durante le procedure di verifica sulla documentazione di ogni candidato nelle circoscrizioni regionali delle politiche 2022. Il sindacalista si era candidato nel collegio plurinominale Emilia Romagna P02 ma non era andato oltre il 36% perdendo il confronto diretto con la sua avversaria del centrodestra Daniela Dondi. Fu però poi ripescato per i criteri di ripartizione dei seggi su scala nazionale. Ora a decidere sarà la commissione elettorale della Camera che una volta acquisiti i documenti inviati dalla corte di Appello di Bologna dovrà poi ascoltare il deputato che a sua volta, dopo la decisione presa dall’organo competente, potrà comunque presentare ricorso. Nel frattempo Soumahoro si è difeso dalle accuse spiegando: «Le contestazioni di irregolarità che mi vengono mosse riguardano aspetti meramente formali. I fondi, come previsto dalla legge, sono stati tutti utilizzati per la campagna elettorale. I miei avvocati stanno predisponendo il ricorso contro il provvedimento della Corte d’appello di Bologna, per confutare con precisione gli addebiti che sono stati sollevati nei miei confronti.

La Giunta delle Elezioni che è l’organo parlamentare competente, riceverà quanto prima la mia documentazione per fare piena luce su ogni aspetto. Sono sereno, dimostrerò la mia assoluta trasparenza nelle sedi opportune» ha spiegato il deputato. Per ora sia il procedimento verso moglie e suocera sia la vicenda che lo riguarda direttamente sono solo agli inizi e tutte le accuse devono essere provate. Però a livello politico e di immagine il danno, come spesso accade in questi casi, è già fatto. Simonetta Matone, deputato della Lega, è intervenuta sul caso: «Soumahoro? Non possiamo crocifiggerlo, ma è anche vero che ogni volta che Soumahoro prende la parola alla Camera, io provo un fortissimo imbarazzo perchè lui continua a insistere sui temi dello sfruttamento dei migranti, rimanendo però il marito di una persona arrestata per aver lucrato sui migranti». Della stessa opinione anche Tommaso Foti: «Per una persona che si è presentata il primo giorno davanti a Montecitorio con gli stivali, quasi a volersi ergere a difensore dei deboli, è un fallimento sicuramente politico. Non voglio dire altro, ma indubbiamente ha fatto un buco nell’acqua». Duro anche il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri: «Si dovrebbe dimettere a prescindere da queste contestazioni, che pur andranno esaminate nei dettagli. Si dovrebbe dimettere per avere raggirato quelli che lo hanno candidato, quelli che ha detto di avere difeso. Lui non sarà indagato ma la sua condotta e quella dei suoi familiari sono più che censurabili».

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