Renzi-Calenda, scissione dei gruppi. La Russa si arrende: "Se decido io..."
Sulla vicenda dei gruppi parlamentari indipendenti di Azione e Italia Viva anche il presidente del Senato Ignazio La Russa alza le mani e rimanda tutto a martedì prossimo alle 13. «Non è mai capitato che sia stato chiesto al presidente di risolvere una questione di questo tipo, c’è un mezzo precedente in cui si rivolsero all’autodichia, la commissione contenziosa, un precedente che coinvolgeva i 5 Stelle». Ma neanche in quel precedente venne chiesto al presidente del Senato di dirimere la questione, e la difficoltà di La Russa deriva anche dal fatto che ogni sua decisione «creerebbe un precedente».
Per questo, al momento, La Russa ha preferito rimandare tutto a martedì nella speranza che i due partiti si mettano d’accordo. In mancanza di un’intesa le possibilità sono due: o rivolgersi agli organi che vengono ritenuti idonei a dirimere la questione o la questione viene risolta dal presidente del Senato che è anche presidente della Giunta per il regolamento.
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Ad affiancarlo ci saranno i senatori: Gian Marco Centinaio ed Erika Stefani della Lega, Silvia Fregolent di Italia Viva, Andrea Giorgis e Dario Parrini del Partito democratico, Guido Quintino Liris, Francesco Zaffini e Lucio Malan di Fratelli d’Italia, Stefano Patuanelli del Movimento 5 Stelle e Roberto Rosso di Forza Italia. Fallito il partito unico fra Italia Viva e Azione, Calenda ha comunque deciso di portare avanti il progetto del Terzo Polo per archiviare «la stagione del bipolarismo che ha distrutto il Paese».
Niente campo largo, nè col Pd nè col Movimento 5 Stelle ma soprattutto niente «partito dell’intrallazzo» tanto che ai suoi Calenda ha detto: «Se qualcuno ha pensato di iscriversi a un partito dell’intrallazzo che sta coi Cinque Stelle se vince il M5S e con la destra se vince invece la destra, si è sbagliato. Ce li avete tutti là fuori questi partiti, andateci». All’evento al Teatro Eliseo di Roma, il leader di Azione ha invitato anche esponenti dell’opposizione e del governo come il sottosegretario Alfredo Mantovano e i ministri Elisabetta Casellati e Carlo Nordio. «È un punto di contatto - ha spiegato Calenda perché la politica non può essere solo rumore di uno contro gli altri».
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Con l’Assemblea di Azione riparte il progetto del Terzo Polo che vedrà anche l’apporto degli ex Iv Elena Bonetti ed Ettore Rosato. Anche se il passato ritorna nelle parole di Calenda che ripete il mantra «il Terzo Polo con Italia Viva non ha preso forma per colpa di Renzi» anche se sulla separazione dei gruppi mostra indifferenza. «Non me ne importa niente, per me i gruppi sono già sciolti. Il rapporto politico con Italia Viva è già sciolto ma non è sciolta l’esigenza di costruire una forza tranquilla, pragmatica, radicalmente riformatrice, che superi gli steccati dalla Seconda Repubblica». Per quanto riguarda le Europee «ci rivolgeremo agli altri partiti e movimenti che militano all’interno di Alde-Renew che è la formazione dei liberali e democratici europei» la stessa di riferimento dei renziani.