terza repubblica
Il premierato prende forma: venerdì all'esame in Cdm
La maggioranza trova l'intesa nel vertice tenuto all'ora di pranzo a Palazzo Chigi, sia sulla manovra finanziaria, che può approvare in Parlamento, sia sulle riforme istituzionali il cui testo sarà all'ordine del giorno nel prossimo Consiglio dei ministri in programma venerdì. A rendere noto l'esito felice è la stessa presidenza del Consiglio: «Dall'incontro è emersa la grande compattezza e determinazione delle forze di maggioranza che ha consentito di varare una manovra finanziaria improntata alla serietà e alla solidità dei conti pubblici, che nonostante il contesto difficile riesce a ridurre la pressione fiscale sul ceto medio-basso, a sostenere le famiglie ei lavoratori. Come previsto, oggi il testo sarà trasmesso al Parlamento, dopo la necessaria redazione e la firma di autorizzazione del Capo dello Stato.
Le forze di maggioranza hanno confermato la volontà di procedere speditamente all'approvazione della Legge di Bilancio, senza pertanto presentare emendamenti». Palazzo Chigi assicura comunque che il «governo terrà conto con grande attenzione del dibattito parlamentare e delle considerazioni delle forze di maggioranza ed opposizione». Dall'incontro, ampliato al ministro per le Riforme Elisabetta Casellati, è «emersa la piena condivisione del progetto di riforma costituzionale che prevede l'elezione diretta del Presidente del Consiglio. Il testo del disegno di legge sarà esaminato dal Consiglio dei ministri previsto per venerdì 3 novembre» sottolinea un'altra nota di Palazzo Chigi. Nel testo dovrebbe esserci anche lo stop alla nomina di nuovi senatori a vita, fatta eccezione per i Presidenti della Repubblica uscenti. La misura è un vecchio cavallo di battaglia di Fdi, che pare abbia trovato spazio nel testo. Via libera anche alla norma «anti-ribaltone». La norma in questione, una delle più delicate dell'intera riforma, prevedrebbe, in caso di «caduta» del premier eletto dal popolo, la possibilità di riprovare a ricostruire la maggioranza o con lo stesso premier o comunque con un altro esponente della stessa maggioranza scelta dai cittadini con il voto. Solo in caso di tentativi falliti, dunque, il ritorno alle urne.
Soddisfatta Forza Italia, la cui proposta affitti breve è stata accolta: «L'esito positivo della riunione odierna ha confermato la volontà di procedere rapidamente, senza presentare emendamenti, per l'approvazione della manovra che abbassa le tasse a milioni di italiani, sottolinea una nota degli azzurri, Forza Italia ha apprezzato l'accoglimento delle sue istanze, alcune delle quali saranno inserite nel decreto collegato alla manovra, già all'esame del Parlamento. In particolare l'Istituzione del Codice di identificazione nazionale (Cin), da utilizzare obbligatoriamente per gli affitti brevi e per le offerte tramite le piattaforme informatiche. I benefici realizzati dall'emersione quantificata per oltre un miliardo- sono destinati alla riduzione della pressione fiscale; la cedolare secca resta al 21 % per il primo appartamento dato in affitto breve. Dal secondo - intestato allo stesso proprietario - passa al 26 %; il governo - spiega infine la nota - si è fatto carico di analizzare il finanziamento della tv pubblica Rai, al fine di sostenere il piano industriale triennale di rilancio dell'azienda». «Tutto si è risolto nel modo migliore» sintetizza il vicepremier e numero uno di Forza Italia, Antonio Tajani, all'uscita del vertice, sulla manovra così come sulle riforme istituzionali: «Siamo d'accordo sul testo sulla riforma, che verrà presentato al prossimo Consiglio dei ministri» conferma Tajani.