Eurosummit, Meloni plaude alla linea Ue: "Evitare l'escalation a Gaza"
Conflitto in Ucraina, Patto di stabilità, Meccanismo europeo di stabilità, migranti, blocco navale e, ovviamente, il conflitto in Medio Oriente. Sono solo alcuni dei temi che sono stati affrontati durante il Consiglio europeo a Bruxelles. Consiglio a cui ha partecipato Giorgia Meloni che si è detta «soddisfatta» delle conclusioni raggiunte sul dossier che riguarda la crisi mediorientale. «C’è stato un confronto serio e maturo, l’Ue ha le stesse priorità dell’Italia: fare del nostro meglio per evitare un’escalation, lavorare sul fronte umanitario e su una soluzione strutturale di lungo periodo, che va immaginata ora, bisogna essere concreti sulla soluzione due popoli, due Stati» ha spiegato il premier.
Meloni ha più volte ribadito in queste settimane come l’attenzione dovuta al conflitto israelo-palestinese non deve far «abbassare la guardia sul sostegno all’Ucraina»; posizione ribadita anche ieri durante il Consiglio europeo.
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Il vertice comunitario non ha visto discussioni sul Meccanismo europeo di stabilità, lo strumento economico che tanto fa discutere in Italia per la mancata ratifica da parte del governo. Meloni fa sapere che «non ci sono state discussioni» in merito. Il premier ha ribadito che «non sia utile da parte di nessuno, anche da parte di quelli che sono grandi sostenitori dell’accesso al Mes, porre questa questione adesso perché è una questione che non si può discutere in nessun modo fino a quando noi non sappiamo qual è il quadro». Durante l’Eurosummit il presidente dell’Eurogruppo Paschal Donohe ha dichiarato che i lavori per il Mes vanno avanti senza citare l’Italia, unico Paese membro che ancora non ha ratificato il Meccanismo europeo di stabilità. Eppure nei giorni scorsi aveva scritto una lettere indirizzata al presidente del Consiglio europeo e dell’Euro Summit Charles Michel proprio per ribadire l’importanza che avrebbe per l’Eurozona la ratifica del Mes da parte di tutti i Paesi membri.
«La ratifica del Trattato Mes istituirà un sostegno pubblico comune al Fondo di risoluzione unico, che rappresenta il nostro accordo di lunga data ed è nel nostro interesse per tutti, sia per la zona euro nel suo insieme che per i singoli Stati membri, compresa l’Italia» scriveva Donohe.
Secondo Meloni è inutile parlare di Mes mentre è in corso la discussione sulle nuove regole del Patto di stabilità che dovrebbe essere chiuso entro l’anno.
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Capitolo migranti. «Si è parlato molto di economia a partire dalla Revisione di medio termine del bilancio pluriennale, nelle conclusioni del Consiglio entrano due questioni molto care all’Italia: immaginare di trovare una soluzione entro la fine dell’anno e lavorare su una logica di pacchetto» ha dichiarato Meloni. E in quel pacchetto c’è il tema migranti. «Devo dire che è una priorità condivisa del Consiglio europeo, tutti sono d’accordo sul fatto che si è concentrata sulle migrazioni, dal tema dei rischi legati al terrorismo, ma entra nelle conclusioni la lettera che von der Leyen ha inviato a tutti gli Stati sullo stato di attuazione pratica di una strategia promossa dall’Italia» ha riferito Meloni.
Sul tema migrazioni il premier ha voluto anche rispondere a chi la criticava per non aver mantenuto la promessa, fatta in campagna elettorale, di predisporre dei blocchi navali per non permettere agli scafisti di proseguire la tratta di esseri umani attraverso il Mediterraneo.
«Quando ho parlato del tema del blocco navale ho sempre parlato di un’operazione europea in accordo con le autorità nordafricane. Perché se si fa in acque internazionali diventa un "pull factor", se lo si fa in acque nazionali si può fare un lavoro serio». Per questo Meloni ha ribadito l’importanza di portare avanti la «strategia italiana» che prevede di avere «rapporti migliori con questi Paesi che non sempre si fidano del nostro approccio per le ragioni che conosciamo». Anche perché se «non c’è accordo rischia di diventare controproducente, la missione Irini potrebbe essere estesa ma prevede un lavoro lungo e faticoso di cooperazione a 360 gradi».
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Finito il Consiglio Meloni si è concessa alle domande dei cronisti a cui ha voluto fare alcune precisazioni sulle notizie comparse negli ultimi giorni sui giornali. «Ci tengo a precisare che non ho fatto nessuna sfuriata con Salvini, fonti a me vicine possono dire difficilmente una cosa che non è successa. Non capisco se certi articoli vengono scritti per raccontare o per creare problemi» ha detto il premier. Non ci sono problemi «né con Salvini, né con Tajani, né con Mediaset, i rapporti del governo con Mediaset sono quelli che si hanno con una grande azienda». Mentre su Sgarbi «so che il ministro Sangiuliano ha attivato l’Antitrust aspettiamo le risposte e poi valuteremo nel merito». Meloni ha replicato anche alle polemiche sorte sulla norma, presente in una bozza della Manovra, sul prelievo direttamente dai conti correnti «segnalo che è già previsto dall’Agenzia delle Entrate, l’ha fatto un precedente governo. Vogliamo implementare la lotta all’evasione fiscale non è stata prevista alcuna norma che consente di prelevare i soldi dai conti correnti».