Arte e politica
Rampelli vince la battaglia sovranista contro Napoleone, rimosso il quadro alla Camera
Lo aveva promesso, alla fine ce l'ha fatta. Fabio Rampelli (FdI) è riuscito a sfrattare il quadro di Napoleone Bonaparte dal suo ufficio di vicepresidente della Camera. L'opera, il ritratto del "flagello d'Europa" è stato rimosso e spostato nella sala Aldo Moro, proprio di fronte alla statua in bronzo del leader della Democrazia Cristiana. La battaglia sovranista di Rampelli è vinta. Al posto di Napoleone, Rampelli ha voluto un dipinto a olio del XIX secolo, "Bagni di Lucca", del vedutista Vincenzo Segarelli: di proprietà del Museo Capodimonte, il quadro è in deposito temporaneo a Montecitorio dal 1926.
Tra le varie opere ancora disponibili nell'ambito della mobilità interna della Camera, è stata scelta questa in omaggio alla bellezza del paesaggio italiano, tutelato dall'articolo 9 della Costituzione, spiegano ambienti vicini al vicepresidente della Camera. Anche il ritratto di Napoleone (cinto dalla corona d'alloro, il generale Napoleone veste un abito di velluto verde, ricamato con quadrifogli e foderato di setta, indossato in occasione della incoronazione a re d'Italia) è ''in deposito temporaneo'' alla Camera dal 1927 ma risulta di proprietà della Pinacoteca di Brera. Già criticata la prima volta nel 2021, Rampelli aveva contestato la preziosa e rara tela di Appiani giusto qualche settimana fa, annunciandone lo spostamento.