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Fratoianni nega l'evidenza: tra i migranti non ci sono terroristi

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«Lei presidente ha parlato molto di migrazione, e male: costruire il nesso migranti-terroristi è un’operazione misera e di propaganda». Sono le parole pronunciate in aula alla Camera da Nicola Fratoianni, segretario nazionale di Sinistra italiana e deputato dell’Alleanza Verdi-Sinistra, e rivolte al premier Giorgia Meloni. Quindi, guai a sostenere che ci sia un rischio di questo tipo. Per Fratoianni è sbagliato, nonostante lo sostengano anche i nostri Servizi d'intelligence, che come ha ricordato Meloni nei loro rapporti sottolineano il rischio di infiltrazioni jihadiste, soprattutto attraverso la rotta balcanica.

 

 

Eppure, negli ultimi dieci anni la cronaca ha raccontato più volte le storie dei terroristi arrivati in Europa come migranti. L’ultimo esempio è quello dell’attentatore di Bruxelles, sbarcato nel 2011 a Lampedusa. Le evidenze sono molteplici. La replica di Meloni è semplice: «Penso che sia piuttosto irragionevole e ideologico negare che quel nesso possa esistere, a maggior ragione quando ne abbiamo avuto prova, quando siamo consapevoli che in passato è accaduto».

 

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