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Governo, Meloni paralizza la sinistra: “Maggioranza compatta, fatevene una ragione”

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Giorgia Meloni si è presentata in Senato per le comunicazioni in vista del Consiglio europeo e in particolare i messaggi filtrati sono quelli di un governo compatto nonostante molti retroscena della sinistra su frizioni interne e una dura e ferma condanna di Hamas dopo l’attacco ad Israele dello scorso 7 ottobre. Ed è proprio dal Medio Oriente che ha iniziato il suo discorso il presidente del Consiglio: “Voglio esprimere anche in questa aula la vicinanza umana alle famiglie delle vittime del terrificante attacco di Hamas del 7 ottobre. La mia grande preoccupazione è per la sorte degli ostaggi e il mio sgomento è per la brutalità di Hamas. Richiediamo con forza il rilascio degli ostaggi a partire da donne, bambini e anziani”. L'intera Aula si è poi alza in piedi per applaudire quando il premier ha manifestato "vicinanza alle vittime della violenza di Hamas”. "Sono convinta che - ha proseguito Meloni - lavorare concretamente, e con una tempistica definita, a una soluzione strutturale per la crisi israelo-palestinese sarebbe anche il modo più efficace possibile per svelare il bluff di Hamas agli occhi dei palestinesi e contribuire a sconfiggerlo. Bisogna impedire che si cada nella trappola di uno scontro tra civiltà”.

 

 

“La nostra maggioranza politica è compatta, fatevene una ragione. Il governo ha un orizzonte di legislatura”, il messaggio politico di Meloni alle opposizioni, passando poi a parlare anche della guerra in Ucraina: “Un mondo in cui non esistono più linee rosse invalicabili è un mondo insicuro per tutti, anche per noi, non solo per chi è coinvolto nei conflitti. Non è un caso che non ci siano state condanne specifiche della Russia dell'attacco di Hamas. Per questo intendo ribadire il sostegno al popolo ucraino. Non dobbiamo fare l'errore di affievolire il sostegno alla causa ucraina. L''Italia guarda non solo al presente ma un futuro di pace, a un futuro europeo per l’Ucraina”.

 

 

Altro passaggio ha riguardato il rischio terrorismo e la blindatura dei confini con la sospensione di Schengen alla frontiera con la Slovenia: “È evidente il rischio che Schengen possa andare in frantumi ed è una preoccupazione che condividiamo, ma a maggior ragione l'unico modo per evitare questa deriva è difendere i confini esterni dell’Ue. L'intelligence conferma che dalla rotta balcanica possono arrivare per noi i maggiori rischi, questa è la ragione che ha spinto il governo ad agire tempestivamente sospendendo Schengen e ripristinando i controlli con la Slovenia. La stessa presidente Ursula von der Leyen ha inviato in queste ore una lettera al Consiglio dando atto dei passi concreti fatti in questa direzione e annunciando, tra l'altro, un provvedimento imminente per rafforzare il quadro giuridico e le politiche europee di contrasto al traffico di esseri umani. È un impegno significativo che siamo pronti a sostenere”. Una Meloni combattiva, che spazza via ogni polemica da parte degli avversari sulla sua leadership.

 

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