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Crosetto in Libano: "Ci stiamo muovendo a 360 gradi per impedire un'escalation"

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Il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto si è recato in Libano per incontrare i militari italiani dispiegati nel sud del paese a ridosso della linea di demarcazione con Israele. Nella base militare di Shamaa il ministro è stato accolto dal generale Giovanni Brafa Musicoro, a capo del contingente italiano composto principalmente dalla Brigata "Granatieri" di Sardegna. "Il popolo palestinese non è Hamas. Un conto è Hamas, organizzazione terroristica che ha come unico scopo quello di distruggere Israele, un conto è il destino del popolo palestinese", ha detto ai microfoni di Rainews.

 

 

"È un punto su cui tutti sono d'accordo - ha affermato - Bisogna distinguere, 'discernere' avrebbe detto San Paolo tra le due cose ed è quello che tutto il mondo sta cercando di fare", ha ribadito. Parlando del contingente italiano in Libano, ha spiegato: "Hanno un fondamentale ruolo di pacificazione e di protezione della popolazione".  "È ancora più fondamentale preservare questa presenza - ha continuato - per tutto il mondo che crede nella pace". I caschi blu "hanno oggi più difficoltà rispetto ai mesi precedenti e passano molte ore nel bunker - ha sottolineato - perché è fondamentale per noi garantire la sicurezza delle persone che sono qui e loro devono proteggersi quando ci sono questi scontri".

 

 

"Non è una missione Nato o bilaterale ma una missione delle Nazioni Unite che ha lo scopo di tutelare la pace. Ci stiamo muovendo a 360 gradi per fare in modo che non ci sia una escalation né un peggioramento, ma nessuno è così pazzo da pensare di allargare il conflitto", ha proseguito il ministro, che poi ha concluso cosi: "Sarebbe ancora più drammatico se queste vicende infiammassero il mondo islamico e scatenassero guerra tra Islam e Occidente. È la prima volta che vedo attivismo corale per evitare che la situazione possa peggiorare. Vuol dire che alcune cose che sono successe negli ultimi anni hanno fatto cambiare mentalità". 

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