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Salario minimo, Brunetta difende il Cnel: "Sorpreso dagli attacchi sindacali"

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Salario minimo, Renato Brunetta difende il ruolo e le competenze del Cnel. E smaschera i sindacati che lo attaccano. «Vedo che anche oggi qualcuno si esercita nel gioco al massacro contro il ruolo istituzionale del Cnel. Non mi stupiscono gli attacchi di natura prettamente politica. Rimango, però, sorpreso se giungono da parte sindacale, come nel caso del segretario generale della UIL FPL, il cui segretario Bombardieri, fino all’ottobre dell’anno scorso, mostrava apertamente la sua contrarietà al salario minimo per legge». È quanto dichiara il presidente del CNEL prof. Renato Brunetta.

 

 

 

«Non so più come dirlo ed è incredibile che lo debba tornare a ripetere: l’art. 99 della Costituzione attribuisce al Cnel il compito - evidenzia Brunetta - di fornire pareri e proposte a Governo e Parlamento. Non è una semplice prassi o una consuetudine ma una previsione normativa di rango costituzionale. La Sala Verde di Palazzo Chigi, dove usualmente il Governo convoca le parti sociali, non è un organo costituzionale. Il Cnel sì, lo è. Voglio dare un’altra notizia: nell’Assemblea del Cnel si vota a maggioranza e i rappresentanti delle parti sociali che ne fanno parte possono esprimersi in modo unanime oppure dividersi. Se il sindacato si divide, come è accaduto legittimamente nel voto sul documento relativo al lavoro povero e al salario minimo, è veramente curioso che lo si imputi al Cnel, cioè alla casa che istituzionalmente li ospita, gli dà voce e ne riflette le volontà e le opinioni».

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