Pd-Cgil, l'asse rossa mette all'angolo Conte: è sempre più isolato
C’erano già state delle avvisaglie che il rapporto fra Elly Schlein e Giuseppe Conte si stava logorando ma dopo questo weekend di manifestazioni è ancora più chiaro. Schlein e il Pd consolidano l’asse con la Cgil di Maurizio Landini sabato in piazza San Giovanni, Conte risponde cercando di fare suo il «firma day» di domenica sul salario minimo che originariamente era stato pensato insieme ai dem. «Noi abbiamo litigato con il Pd sulla Rai? È il Pd che ogni tanto litiga con se stesso». Giuseppe Conte, leader dei 5 Stelle, impegnato nel «Firma day» sul salario minimo liquida così la questione «campo largo» parlando con i giornalisti. «Non mi parlate di campo largo. Noi abbiamo l’ambizione, come Movimento 5 Stelle, di allargare sì il campo ma sulla base del consenso crescente che gli italiani mostrano verso le nostre proposte, non creando un cartello elettorale con tante forze politiche diverse che creano un campo frammentato e ingestibile. Campo largo è una formula giornalistica che mi fa venire l’orticaria. Noi siamo per un campo "giusto"».
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Il leader pentastellato è andato la mattina a San Giovanni Rotondo per poi spostarsi a pranzo a Napoli, e poi a Roma, quartiere Testaccio, nel tardo pomeriggio. E proprio a Testaccio è avvenuto un curioso scambio di battute fra Conte e una bambina. «Tu ora stai studiando, studierai, diventerai grande e poi ti auguro di trovare un bel lavoro - ha detto l’ex premier -. Ma in Italia c’è il rischio che ti facciano lavorare tanto per pochi spiccioli. Pensa che qui c’è qualcuno che guadagna 3-4 euro l’ora. Noi diciamo che la paga minima per chi lavora deve essere di 9 euro l’ora. Questa battaglia che stiamo facendo, la stiamo facendo per te» ha spiegato Conte alla piccola Vittoria, una bambina di terza elementare in piazza con i genitori. Poi l’attacco al governo Meloni. «La cinghia gli italiani l’hanno già tirata. Sono arrivati all’ultimo buco della cintura, non c’è più da tirare nulla, c’è soltanto un governo che deve assolutamente adoperarsi per risolvere i problemi e fare meno spot pubblicitari».
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Il leader del M5S ha voluto anche soffermarsi sul report del Cnel che ha di fatto bocciato il salario minimo. «Non ci facciamo prendere in giro da questo governo, dalla melina che fanno e dai rimpalli con il Cnel di Brunetta. È evidente che non hanno nessuna intenzione di sottoscrivere e introdurre il salario minimo legale, una misura di civiltà, che c’è anche nella Costituzione. L’articolo 36 dà diritto ad ogni lavoratrice e lavoratore, e sono 3.600.000 i sottopagati, alla giusta retribuzione per sè e per la propria famiglia». Il campo largo, anche con le europee alle porte, può aspettare.
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