Firenze, Donzelli travolge il Pd: cialtronata sui fondi per lo Stadio Franchi
L’aria è cambiata. Profondamente. Sono lontani quegli anni bui, nei quali la sinistra dettava legge, sulle rive dell’Arno, e la destra rinculava. Timidamente. Oggi il centrodestra, ben radicato a Firenze, si prepara alla sfida che potrebbe far cadere l’ultimo fortino rosso. L’ennesima dimostrazione della volontà perentoria dei conservatori di entrare da vincitori a Palazzo Vecchio giunge oggi dal responsabile dell’organizzazione nazionale di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli. Che è intervenuto a Radio Bruno e ha commentato lo scivolone dei dem sulla bocciatura del finanziamento attraverso i denari del Pnrrr per la ristrutturazione dello stadio Artemio Franchi. “Lo stadio? Io non seguo tanto il calcio, ma quel poco seguo riguarda la Fiorentina. Già Matteo Renzi parlava di fare lo stadio nuovo, ma ancora non è stato fatto nulla. La sinistra non ci sta riuscendo. Il Partito Democratico ha chiesto i fondi alle istituzioni sbagliate, quindi l'errore è loro. Quando erano al governo se li sono presi, ma sapevano della posizione contraria dell'Europa. Poi la Fiorentina vuole lo stadio nuovo, quindi mi sembra una situazione molto complicata. Vedremo se sarà possibile adesso farlo, ma i tifosi sono stati presi in giro. Hanno fatto una cialtroneria e noi, nonostante ciò, stiamo cercando di salvare i 55 milioni per Firenze. Adesso dobbiamo capire se ha senso seguire il progetto dello stadio, parlando anche di quello che vogliono fare intorno allo stadio. Visto che vogliono complicare la vita ai tifosi”.
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Un messaggio chiaro e diretto, un’analisi impietosa su responsabilità e colpe. Donzelli, che insieme agli alleati di Lega e Forza Italia, nelle prossime settimane dovrà sciogliere le ultime residue riserve sul nome del candidato sindaco. Che, salvo terremoti improvvisi, sarà l’attuale direttore degli Uffizi, Eike Schmidt. Perché, se è vero che i moderati stanno (come è ovvio che sia) parlando anche con altri soggetti della società civile, è altrettanto evidente come un candidato politico sia un’ipotesi remota. Peregrina. E che, al tempo stesso, lo storico dell’arte possa rappresentare l’eccellenza assoluta. Una sorta di Cristiano Ronaldo (tanto per restare in ambito calcistico), pronto a risolvere l’affaire Franchi e a far cadere l’ultimo fortino rosso.
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