Caso Apostolico, Musumeci zittisce l'Anm: “Patetici nel reclamare la privacy in piazza”
Non si sgonfia il caso della giudice Iolanda Apostolico, che ha deciso di andare contro il decreto del governo sui migranti in una sentenza sull’espulsione di un tunisino. Il ministro della Protezione civile Nello Musumeci ne ha parlato a margine della convention di Fratelli d’Italia a Brucoli (provincia di Siracusa): “Mi richiamo alle parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il quale ogni volta che incontra i magistrati richiama ognuno alla sobrietà del proprio compito e della propria condotta. Se un uomo politico passeggia in paese a braccetto con un mafioso non commette un reato, ma certamente proietta un immagine negativa della buona politica. Bene, se un magistrato partecipa ad una manifestazione di parte, con tante bandiere di parte, in un corteo in cui si dice ‘assassino’ al poliziotto, io mi chiedo, all’indomani, quando il magistrato torna al Palazzo di giustizia quale credibilità può avere?”.
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Musumeci va avanti, prendendosela in particolare con l’Associazione Nazionale Magistrati: “Ecco perché io non reclamo dimissioni, credo che la magistratura abbia organi di autogoverno sufficienti per potere intervenire. Il sindacato dei magistrati che reclama il diritto alla privacy di un magistrato appare assolutamente patetico. La privacy si vive tra le mura domestiche e non in un pubblico corteo. E un magistrato a un pubblico corteo non deve partecipare. Il Csm deve intervenire? Esistono organi di autogoverno, non sono io a dover dire cosa fare in casa altrui certamente - l’annotazione del ministro del governo Meloni - mi sembra difficile difendere il ruolo di un magistrato che alimenta pregiudizi e che ha fatto scelte politiche che ostenta, sulle cui scelte poi è chiamata decidere”.
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