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Dopo l'estate militante Elly Schlein va verso un altro flop

Edoardo Romagnoli

Dopo un’estate militante di cui in pochi si sono accorti, Schlein rilancia con l’«autunno di mobilitazione». C’è un partito da riprendere in mano, un’opposizione da ricostruire e soprattutto delle Europee in cui la parola d’ordine non è vincere ma ottenere un buon risultato. E allora la segretaria delinea la strada e soprattutto i temi: dal lavoro alla sanità passando per la casa, la crescita e il caro vita. Si parte con la manifestazione della Cgil di domani «La via maestra» su lavoro, contro la precarietà, contro tutte le guerre e per la pace, per l’aumento dei salari e delle pensioni, per la sanità e la scuole pubblica, per la tutela dell’ambiente, per la difesa e l’attuazione della Costituzione, a cui partecipa anche il Pd. Poi domenica ci sarà la mobilitazione sul salario minimo. «Abbiamo preso un impegno con tutte le forze di opposizione - ha detto Schlein che hanno sottoscritto il salario minimo di fare un grande "firma day" con banchetti in tutta Italia e rilanciando la raccolta firme, ci servirà per arrivare più forti in Parlamento».

Ci sarà poi un’iniziativa sulle politiche industriali con Stefano Bonaccini e il 27 ottobre a Venezia la presentazione del Piano casa nazionale. Fino ad arrivare all’appuntamento clou dell’11 novembre a cui Schlein invita tutti «quelli che sentono l’esigenza di costruire una alternativa alla destra». Ma nella relazione che la segretaria ha presentato ieri alla Direzione dem un capitolo importante è stato dedicato alle Europee definite dalla leader come uno «snodo decisivo» perché «l’Europa è la nostra politica interna». Un appuntamento a cui i dem intendono arrivare facendo fronte comune con i socialisti europei. Per questo Schlein ha dato appuntamento per i primi di dicembre a un evento per «una grande conferenza dell’Europa». Una manifestazione sull’Europa in cui «dobbiamo chiamare a raccolta la nuova generazione di europei. È con le nuove generazione che dobbiamo progettare il futuro. È un percorso che deve partire subito e che con altri appuntamenti territoriali deve portarci a elaborare una proposta forte del Pd sul futuro dell’Italia. Lo faremo in nome e in ricordo del nostro amato David Sassoli» ha detto Schlein.

  

Sulle alleanze comunitarie non ci sono dubbi, su quelle interne c’è qualche incognita in più. Soprattutto perché i rapporti con il Movimento 5 Stelle sono particolarmente tesi, come in molti hanno notato durante l’evento di Area Dem a Palermo. Conte e Schlein si sono ritrovati nella stessa sala e per due ore non si sono parlati. Schlein però fa finta di nulla e avverte: «Mai indugiare in polemiche e distinguo perché sentiamo che la nostra gente ci chiede uno sforzo per convergere su temi puntuali, concreti». La priorità per il 2024, dove oltre alle Europee ci saranno anche le amministrative, è quella di «costruire l’alleanza vincente». Poi, forse anche per placare qualche dissidio interno, la leader dem ha ribadito che il Pd è «dalla parte dell’Ucraina» perché «è inaccettabile che qualcuno pensi di riscrivere i confini con l’esercito». Durante la direzione c’è stato anche un momento in ricordo del presidente emerito Giorgio Napolitano scomparso di recente. Ultimo passaggio sulle previsioni di crescita per il 2024 che secondo Schlein «sono sovrastimate, le previsioni sul debito incorporano 20 miliardi di privatizzazione in tre anni: sono un obiettivo irrealistico». E ancora «basta poco per far saltare i conti, conti difficili e una manovra priva delle risposte che servono per colpa dell’inerzia di un governo che ha passato un anno intero solo a piantare bandierine negli occhi dei più fragili».