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Quirinale, Mattarella da record: mai nessuno al Colle così a lungo

Luigi Frasca
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Sergio Mattarella da record. L’attuale inquilino del Quirinale si avvia a superare la durata del mandato da Presidente della Repubblica rispetto a tutti i suoi predecessori, con 3167 giorni di attività ininterrotta dal 3 febbraio 2015. Mattarella da domani sorpassa infatti anche i 3166 giorni di impegno di Giorgio Napolitano e si colloca al primo posto per permanenza in carica. Entrambi rieletti per il secondo mandato, sia Mattarella che Napolitano doppiano ovviamente gli altri presidenti, rimasti in carica al massimo per un «solo» settennato. Ma l’attuale capo dello Stato supera ora anche il predecessore: Napolitano è stato eletto la prima volta il 10 maggio 2006, insediandosi il 15 maggio (aveva 80 anni); la seconda volta è stato rieletto il 20 aprile 2013 e si è insediato due giorni dopo, il 22 aprile. Si è dimesso il 14 gennaio 2015, a 89 anni. Totale, appunto, 3166 giorni di presidenza effettiva, dal giuramento alle dimissioni. Mattarella è stato eletto la prima volta il 31 gennaio 2015, giurando il 3 febbraio, a 73 anni; la seconda volta il 29 gennaio 2022 con il giuramento fissato il 3 febbraio.

 

 

Né Napolitano né Mattarella avevano chiesto il bis. Entrambi, anzi, avevano sottolineato l’importanza di trovare un nuovo presidente, con parole dette fino a un mese dalla fine dei due rispettivi mandati. Poi in entrambi i casi, nel 2015 e nel 2022, seppur con molti attori diversi, il caos parlamentare, le successive bocciature di candidati politici e istituzionali, l’instabilità dietro l’angolo e la conseguente decisione dei partiti di chiedere la disponibilità ai due presidenti uscenti. Mattarella avrebbe evitato volentieri, il suo settennato era stato già sufficientemente impegnativo, con la gestione della lotta al covid come impegno degli ultimi due anni del mandato. E se Napolitano, accettando il reincarico, aveva indicato la possibilità di un limite al suo bis («fino a quando la situazione del Paese e delle istituzioni me lo suggerirà e comunque le forze me lo consentiranno»), l’attuale presidente non ha voluto porre esplicitamente paletti, nel rispetto della Costituzione che non ne pone.

 

 

Il secondo mandato non è stato finora meno gravoso, con l’inizio della guerra russa all’Ucraina venti giorni dopo il suo nuovo insediamento. E in rapida successione la crisi del governo Draghi e elezioni anticipate con le urne aperte per la prima volta in estate. Mattarella ha sempre cercato però di promuovere la massima collaborazione istituzionale e di spronare tutti: «L’Italia è un grande Paese» ha detto il giorno del giuramento dopo la rielezione.

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