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Santoro lancia un nuovo partito a sinistra. “Assemblea!”, il piano per l'Italia fuori dalla guerra

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La platea di Assemblea! Per la Pace, la Terra e la Dignità, l’assemblea organizzata al teatro Ghione di Roma su iniziativa di Raniero la Valle e di Michele Santoro, sottoscritto da oltre duemila persone tra cui Fausto Bertinotti, Valeria Golino, Marc Innaro, Jorit, Marisa Laurito, Fiorella Mannoia, Milly Moratti, Piergiorgio Odifreddi, ha dato il via libera, per alzata di mano, al giornalista per formare una lista per le elezioni europee.

 

 

Santoro ha l’idea chiave di «far uscire l’Italia dalla guerra. Uscire dalla guerra è una parola d’ordine politica, che parla anche al Pd e al M5s, ponendo il tema di una possibile maggioranza politica per l’uscita non dalla Nato ma dalla guerra. Cosa possono fare il Pd, Sinistra italiana, il M5s? Non parleranno della guerra, sono imbarazzati». La logica, per Santoro, è quella dell’«effetto scatenante di una lista che si va a riprendere la sua rappresentanza su questi partiti che sono morti in Italia e che non potranno far niente se non c’è qualcuno al loro esterno che rivitalizza la situazione». Parlando ai tanti che hanno chiesto di evitare di introdurre una nuova frammentazione a sinistra, Santoro ha specificato che «siamo in piena crisi della democrazia, la maggioranza degli aventi diritto non va a votare, siamo già frammentati, non è un frammento ma un disastro. Se si aggiunge un soggetto non perché c’è un pazzo ma perché ci sono buone ragioni per farlo, se siamo in grado di suscitare nel paese un movimento partecipativo, allora ci misureremo, andremo a prenderci quel che ci è stato tolto. Chi dice che non siamo d’accordo su tutto, giusto, non dobbiamo sciogliere nessun partito, non voglio sapere cosa ci divide, vi sfido a trovare quello che ci unisce e quello che ci unisce veramente è l’uscita dalla guerra».

 

 

Michele Santoro ha anche parlato a Stasera Italia a margine della riunione: «Adesso comincia il lavoro per costruire il programma, ma soprattutto incomincia l’organizzazione per raccogliere le firme, perché non presenteremo la lista se non ci sarà una partecipazione dal basso. Quindi è fondamentale raccogliere le 150mila firme per presentare una lista alle europee, per un partito nascente come il nostro è una sfida molto ardua, ma che ribadisce l’autonomia di quello che stiamo facendo. Per il momento noi abbiamo un unico obiettivo, che l’Italia esca dalla guerra e tutti una serie di perché sul perché si debba fare, che saranno il programma. Ma l’obiettivo è solo quello, far uscire l’Italia dalla guerra, che è una cosa che molti italiani condividono, ma non tutti voteranno per questa. Ma la sua presenza porterà le altre forze a dover mettere al centro della campagna elettorale la guerra in Ucraina, cosa che non farebbero perché, a sinistra, sono tutti imbarazzati dall’argomento. Noi non vogliamo essere ostili né con Conte, né con Schlein e tantomeno con Fratoianni, che anzi ci auguriamo venga con noi».

 

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