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Migranti, Berlino crea tensioni e l'Italia frena sulle Ong tedesche

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Luigi Frasca
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Il Patto Migrazione e Asilo è a un passo dallo sblocco ma ora è l’Italia a frenare l’intesa. Ieri al Consiglio Ue Affari Interni sembrava essersi sbloccato lo stallo che perdurava da luglio sull’ultimo regolamento del pacchetto, quello sulla gestione delle crisi e la redistribuzione dei migranti. In mattinata la ministra tedesca degli Interni, Nancy Faeser, aveva dato l’ok all’ultimo testo di compromesso, anche se per Berlino non forniva abbastanza garanzie sulla protezione dei richiedenti asilo nelle situazioni di crisi, ovvero di forti afflussi di migranti. Ma dopo l’ok della Germania, l’accordo è tornato in bilico per i dubbi espressi dall’Italia, che chiede più tempo per vagliare il nuovo testo. Per Berlino se la Bielorussia favorisce il flusso di profughi iracheni (arrivati nel Paese con visto regolare) attraverso le frontiere con la Polonia è strumentalizzazione ma se navi di Ong soccorrono nel Mediterraneo persone a bordo di imbarcazioni non è da considerarsi tale. Due elementi che hanno aperto qualche interrogativo per l’Italia.

 


 

E le Ong sono state al centro dell’incontro proprio nella capitale tedesca tra il ministro degli Esteri Antonio Tajani e la sua omologa tedesca Annalena Baerbock. «Nessuno fa la guerra alle Ong, ma non possono essere una calamita per i migranti irregolari che poi casualmente li portano in Italia perché è il Paese più vicino con porti sicuri», ha detto il titolare della Farnesina. In merito alla proposta tedesca sul Patto migrazione e asilo, «il ministero dell’Interno sta valutando, l’Italia non ha detto no», ma ha chiesto «tempo per esaminarla», ha confermato Tajani, che ha aggiunto: «La proposta è arrivata questa mattina (ieri ndr), non un mese fa». L’accordo arriverà a giorni, prima del vertice di Granada di venerdì, assicura il ministro spagnolo della Presidenza di turno Ue, Fernando Grande-Marlaska, che precisa: «mancano solo i dettagli da definire».

 


 

Il ministro degli Interni, Matteo Piantedosi, non è intervenuto nella sessione pubblica del Consiglio ed ha lasciato l’incontro in anticipo. Dopo ore concitate che hanno preceduto e accompagnato il Consiglio, il via libera di Berlino ha spinto la presidenza spagnola a prendere atto della maggioranza e mandare il testo sul tavolo degli ambasciatori Ue nel Coreper. In mattinata, la Commissione europea aveva esortato gli Stati membri a trovare un’intesa per dotare l’Unione europea di un quadro efficace di norme. E anche al tavolo dell’Euromed, al via oggi Malta, i nove paesi Ue che si affacciano sul Mediterraneo proveranno a dare nuove risposte al tema della gestione dei flussi migratori. «Sui migranti serve una linea comune e coesa», ha fatto sapere nelle scorse ore il premier italiano, Giorgia Meloni atteso a La Valletta nelle prossime ore.

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