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Esselunga, “mai visto”. Sinistra in tilt sullo spot della pesca

Christian Campigli
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Parlatene bene, parlatene male, purché ne parliate. La massima di Oscar Wilde riassume, alla perfezione, lo straordinario risultato ottenuto dalla pubblicità dell'Esselunga. Da due giorni sui social come al bar, in palestra come sugli autobus letteralmente non si discute d'altro che dei due genitori separati, rappresentati nello spot, della bimba che cerca di riavvicinarli e della ormai famigerata pesca. La sinistra, in modo maldestro e sguaiato, ha cercato di stigmatizzare la reclame. Di criticarla sotto ogni aspetto. Non si contano il numero di interventi, di giudizi talvolta anche feroci, indirizzati alla reclame della nota catena di supermercati. Il primo ad iniziare col concerto di dubbi e perplessità è Pierluigi Bersani, l'uomo che avrebbe dovuto smacchiare i giaguari. «Mi sembra davvero sbagliato, in questo e in altri casi, mettere in mezzo la sofferenza dei bambini su temi delicati per scopi commerciali». Ma il coro dei progressisti è cresciuto di intensità dopo che Giorgia Meloni e Matteo Salvini hanno deciso di commentare, in modo positivo, la pubblicità. «Leggo che questo spot avrebbe generato diverse polemiche e contestazioni. Io lo trovo molto bello e toccante», ha scritto ieri il Presidente del Consiglio sui social. Pochi minuti più tardi è stata la volta del leader del Carroccio, da anni impegnato a difendere la causa dei padri separati: «Dare voce ai tanti genitori separati, a quelle mamme e a quei papà quasi mai citati e spesso troppo dimenticati, al legame indissolubile con i figli. Trasformare uno spot in uno splendido messaggio di Amore e Famiglia merita solo sorrisi. Come fa certa gente a insultarlo e deriderlo solo perché non narra il modello che vorrebbero loro?».

 

 

Nel dibattito è intervenuta anche la già senatrice dell'Udc, Paola Binetti. «Non è vero che il cortometraggio ha un approccio retrogrado sul tema del divorzio e della separazione. Lo spot dimostra come i bambini sono dei termometri straordinari non solo di ciò che non funziona ma di ciò che vorrebbero funzionasse in un certo modo. Mostra che i bambini prendono atto della separazione e assumono la loro responsabilità con una finalità ben precisa: che in famiglia sia dominante la pace».

 

 

Parlare di famiglia unita, evidentemente, non piace però alla sinistra. «Non si è mai visto che un Presidente del Consiglio intervenisse su uno spot pubblicitario facendo tweet e post sui social e, di fatto, facendo pubblicità a una società privata», ha detto Angelo Bonelli, deputato dell’Alleanza Verdi-Sinistra. Sulla medesima linea di pensiero Luigi Marattin, di Italia Viva. «Non gli deve essere parso vero, a Salvini e Meloni, di avere qualcosa di cui parlare oggi sui social per distrarre l’attenzione dal fatto che domani sarà nero su bianco che tutto quello che avevano raccontato in campagna elettorale (flat tax, quota 41, pensioni minime ecc) erano balle». Il segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, si è appellato al Premier che «commenta lo spot di una nota catena di supermercati, ma che non dice nemmeno una parola sul carrello della spesa di milioni italiani, separati e non. Per loro anche una pesca rischia di diventare un lusso. L’Italia attende risposte».

 

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