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Pnrr, il governo incontra imprese e sindacati. Fitto: il modello rafforza i progetti

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Nuovo giro di riunioni sul Piano nazionale di ripresa e resilienza. Il governo incontra imprese e sindacati. A Palazzo Chigi, al tavolo della Cabina di regia sul Pnrr, questa volta insieme con il ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il Pnrr Raffaele Fitto - secondo cui "il modello scelto rafforza" la realizzazione dei "progetti" - ci sono, tra gli altri, l'Ance (l'Associazione nazionale dei costruttori edili), Confesercenti, Confcommercio, e Cgil, Cisl, Uil. Sul tavolo sono state messe in chiaro le prossime tappe. A giorni è previsto il pagamento della terza rata, pari a 18,5 miliardi di euro; la richiesta di pagamento della quarta rata, pari a 16,5 miliardi di euro, trasmessa dal governo alla Commissione europea lo scorso 22 settembre; e una prima analisi del conseguimento dei traguardi e degli obiettivi della quinta rata, anche in base alla proposta di revisione del Piano. Rispetto ai ventotto obiettivi previsti dalla quarta rata, sono già in corso le attività di verifica da parte dei servizi della Commissione europea, per assicurare il pagamento dei 16,5 miliardi di euro entro il 31 dicembre 2023.

 

 

I risultati da conseguire al 31 dicembre 2023, a Piano invariato, sono 69, di cui 23 pietre miliari e 46 target, con l’importo lordo della quinta rata pari a 18 miliardi. Se tutte le proposte di modifica venissero approvate, i risultati da conseguire, al 31 dicembre 2023, passerebbero da 69 a 51, il numero di target da 46 a 30 e il numero di pietre miliari da 23 a 21. Soddisfatto del giro di incontri, il ministro Fitto. Soprattutto "rispetto al metodo di lavoro adottato dal governo, per il ruolo chiave riconosciuto alla Cabina di regia, strumento prezioso e utile a individuare preventivamente, attraverso il confronto, eventuali criticità e possibili soluzioni". Inoltre per Fitto "il modello adottato rafforza la messa a terra dei progetti". Non la pensa così la Cgil, che anzi - con il segretario confederale Christian Ferrari - parla di "conferma di una situazione molto preoccupante: i ritardi nell'attuazione del Piano sono sempre più consistenti e continuano ad accumularsi". "Sulla quinta rata sono in una fase abbastanza avanzata - afferma il vicepresidente dell'Ance, Piero Petrucco - ma credo che ci sia sicuramente la disponibilità all'ascolto. Abbiamo ribadito alcuni punti per noi fondamentali che sono nella riformulazione del Pnrr: guardare ai singoli progetti; sicuramente siamo d'accordo di definanziare cose che si capisce bene che non hanno le tempistiche adatte; quello che non ci piace molto è un metodo un po' trasversale di prendere interi gruppi di progetti e toglierli".

 

 

"Guardiamo con particolare interesse al nuovo capitolo 'RePowerEU' inserito all'interno del Pnrr - dice Luigi Taranto, segretario generale di Confcommercio-Imprese per l'Italia - e, in particolare, alle misure di accompagnamento della transizione green del settore produttivo e di impulso all'autoproduzione da fonti rinnovabili da parte delle Pmi". Per Confesercenti è "importante che la transizione energetica verso basse emissioni tenga conto sia delle sfide ambientali che di quelle economico sociali. Il processo deve essere realizzato in modo da non penalizzare cittadini e imprese". Mentre - il presidente della Coldiretti e di Uecoop Ettore Prandini - parla delle "rassicurazioni" avute dal governo "sulle filiere produttive, sui sistemi di carattere cooperativistico nel creare nuovo valore economico per l'Italia e le nuove generazioni".

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