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M5S, Grillo divorzia dal Pd: “Non hanno visioni”. E mortifica pure Schlein

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Beppe Grillo arriva nella Capitale, incontra i parlamentari, scherza con i cronisti, attacca il Pd e difende il leader M5S, Giuseppe Conte. “Il nostro sogno è il reddito universale per liberare tutti dalla schiavitù del denaro e sradicare la povertà nel nostro mondo”, si legge nella scritta sulla maglietta che il Garante M5S appende al balconcino della sede del Movimento 5 Stelle, a favore delle telecamere. Ma non si limita a questo: data la presenza dei giornalisti, scherzosamente, lancia alcune pallette di gomma, leggerissime, ‘the handmade string’ che peraltro dal marciapiede gli vengono rispedite, ma senza risposta. Sono rosse. Sembrano di buon auspicio per il campo largo della sinistra, ma non è così. Dal faceto il Garante M5S passa al serio e, questa volta, si concede alle domande. Migranti e accordi con il Pd sono le curiosità dopo che Conte si è smarcato dalle accuse di essere di destra, proprio sul tema, cruciale, degli arrivi di stranieri clandestini sulle nostre coste. Suggerimenti agli eletti 5 stelle? Grillo non ne dà: “Ma quale consiglio? Non do nessun consiglio. Sono ormai vecchi politici. Sono loro che mi consigliano quello che non devo dire”, esordisce entrando.

 

 

Poi l’affondo: “Credo che non ci siano visioni nel Pd. Non ne ho assolutamente viste. Io volevo parlare alla Conferenza del Pd e non me lo hanno permesso. Da lì hanno sbagliato, da Romano Prodi”, sottolinea e sull’ipotesi di un campo largo a sinistra, risponde: “Non ci sono campi, se non hai un po’ di immaginazione. Il campo è aperto a chiunque con un po’ di immaginazione”. Sulle alleanze replica: “Le abbiamo fatte, destra e sinistra, e siamo stati o pugnalati alla schiena o sono successe altre cose”. E la neo segretaria Pd, Elly Schlein? “Non ho giudizi. L’ho sentita, è una persona colta, poi non mi lascia un granché di strascico. Ma un po’ tutti i politici sono così”, dice. 

 

 

Ma su Conte, con cui non sono mancate in passato alcune diversità di vedute, il tono cambia: “È un momento di grande sintonia perché lo sento più emotivamente coinvolto. Lui proviene da un altro mondo, accademico, diverso dal Movimento 5 Stelle della strada, del ‘Vaffa’. Avevamo forse un po’ bisogno di andare oltre quella linea”. E ancora: “Comincia a essere più pratico - riconosce Grillo - e meno visionario, essendo avvocato e più colto di me. Io non ho doti organizzative. Posso avere un’idea ma magari è irrealizzabile”. 

 

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