Italia viva, la scommessa di Renzi: “Mi candido e sfido chi ha il posto garantito”
«Il nostro non è un centro che guarda al passato, ma al futuro. Per me il Centro è una grande scommessa e mi ci gioco...». Matteo Renzi dal palco della festa nazionale di Italia Viva a Santa Severa rilancia il suo nuovo progetto politico in vista delle Europee dell’anno prossimo. E «stuzzica» il centrodestra, convinto che «ruberà» voti a Forza Italia per superare la soglia di sbarramento del 4%. «Mi dicono "tu vuoi prenderti i voti di FI". Sì, io penso che un pezzo di Forza Italia lo prendiamo... Quant’è lo 0,2, lo 0,5%, l’1%? Non lo so...». L’ex premier non ha dubbi: «È evidente che FI perde, perde un po’ a destra, ovvio, in particolare verso Fratelli d'Italia, più Salvini mette la Le Pen e più i forzisti fanno fatica a votare i sovranisti, e poi perde verso di qua...». L’ex rottamatore è convinto che alcuni azzurri entreranno in Italia Viva: «Sì, verranno di qua e un pezzettino di quel mondo lì io lo voglio prendere. Voglio ricordare che quando mi candidai a sindaco di Firenze, presi i voti di FI e abbiamo vinto...». Poi ribadisce che correrà alle europee sfidando «chi dice che non ho voti»: «Mi candido al Nord Ovest, chiedo le preferenze e chiedo a chi ha avuto sempre il posto garantito di misurarsi. La politica è accendere la voglia delle persone a impegnarsi. Chi vuole andare, vada via... Alcuni se ne andranno», ma «altri, anzi di più, arriveranno».
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Renzi cambia tema e inquadra il partito Democratico: «Poi c’è il Pd. Penso che dobbiamo difendere Elly Schlein da chi la attacca perché è la nostra migliore alleata... Mi spiace che non sia venuta a confrontarsi con noi sul jobs-act, però poi ci fanno la lezione di superiorità morale. Ma noi non demordiamo: cara Elly il dibattito andrà avanti nei prossimi mesi e Iv non rinuncerà mai a confrontarsi però sui temi, non sui like sui social». Ma il leader di Italia Viva apre anche alla possibilità di costruire quel famoso «campo largo» che vogliono Pd e grillini: «Ho da dare un messaggio al centrosinistra che dice "lavoriamo tutti insieme sulla sanità". Ci stiamo, siamo pronti a lavorare sulla sanità insieme, ma mettete per iscritto che servono i 37 miliardi del Mes che i populisti di Conte e i populisti di Meloni insieme non vogliono per l’Italia per un pregiudizio ideologico. Caro Giuseppe Conte rispondi sì o no a questa domanda? Schlein, sì o no?».
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Non poteva mancare un passaggio su Carlo Calenda, con il quale ha condiviso un pezzo di strada prima che il leader di Azione decidesse di separarsi. «Dal 2013 io a Calenda l’ho sempre sostenuto - spiega Renzi -. L’ho nominato ministro, poi ambasciatore, poi l’ho appoggiato come candidato sindaco a Roma e quando non aveva le firme un anno fa per candidarsi gliele abbiamo date noi. Gli abbiamo dato anche la presidenza della Federazione. Reggo tutte le critiche del mondo, accetto tutti i richiami alla democrazia interna, ma avere lezioni di democrazia da chi ha avuto tutto e alla prima curva se ne va, amici miei, dico auguri e tanta felicità ma noi siamo un’altra cosa...». Poi assicura che la Leopolda si farà: «La faremo con il titolo "Accendere le stelle" e sarà più affascinante delle altre volte». Spazio, ovviamente, anche alle critiche al governo è, in particolare ai leader di FdI e Lega: «Il governo ha fallito: ci ha preso in giro ha raccontato che avrebbe chiuso i porti, e fatto il blocco navale. Invece ha chiuso soltanto gli occhi». «Quando stavo al governo - ha concluso - dicevano che io ero un criminale per aver accolto i profughi. Oggi a Lampedusa ci sono più profughi che residenti. Gli scafisti, chi gestisce i traffici, sono i veri criminali, non dirò che il governo è criminale ma contemporaneamente dico che il governo ha fallito».
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