Maurizio Landini, niente portavoce ma spunta la gallerista. Maretta alla Cgil
Il segretario della Cgil Maurizio Landini, in risposta alle polemiche scoppiate in seguito all'allontanamento dal sindacato di Massimo Gibelli, ha detto che avere un portavoce "è un lusso che non possiamo permetterci". La storica figura della Cgil, in un'intervista all'Huffington Post, aveva poco prima raccontato che la decisione di non affidargli più il ruolo che aveva svolto per anni era stata poi messa in atto "sfruttando il Jobs Act", la riforma del lavoro voluta da Matteo Renzi, contro cui il sindacato vuole organizzare un referendum abrogativo. Sul caso Landini è intervenuto provando a spiegare le sue ragioni: "La Cgil ha proceduto a una sua riorganizzazione interna e la scelta che è stata fatta è quella di non avere più la figura del portavoce". Ora, è emerso però che la Cgil ha voluto introdurre nell'organizzazione centrale della Cgil una nuova figura: la gallerista d'arte.
"Portavoce cacciato? No, riorganizzazione": la doppia morale di Landini
Sembra infatti che nella sede del quartiere generale della Cgil, il capo del sindacato abbia deciso di assegnare a una dirigente sindacale l'ufficio "mostre". Il suo ruolo sarebbe appunto quello di curare mostre ed eventi d'arte per conto della Cgil. È Il Giornale a svelare ai lettori il lato nascosto, più aristocratico, del leader del sindacato. La gallerista in questione è Patrizia Lazoi e il suo compito è quello di curare e gestire preziosi dipinti di Renato Guttuso, Ennio Calabria, Sonia Alvarez, Enrico Benaglia. "Una raccolta importante, frutto di donazioni", chiariscono i vertici Cgil.
Renzi umilia il "compagno" Landini: valanga contro la falsa retorica del sindacalista
Ovviamente il caso Gibelli e l'introduzione della gallerista sono stati visti come le due facce della stessa contraddizione, hanno scatenato malumori all'interno del sindacato e fatto sì che alcuni dirigenti abbiano iniziato a storcere il naso per le politiche adottate dal segretario Landini. Per cercare di calmare il malcontento, i vertici del sindacato hanno varato una modifica al regolamento dell'assemblea nazionale che impone il divieto per cittadini e stampa di prendere parte alle riunioni. Tuttavia, continua a calare il numero dei tesserati.