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Migranti, l'appello di Zaia a Von der Leyen: cosa le chiede sui migranti

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«La von der Leyen vada pure a Lampedusa ma si ricordi che deve anche tornare a casa a risolvere il problema». Lo afferma il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, dal palco di Pontida. Il governatore del Veneto si rivolge al presidente della Commissione europea nel giorno della sua visita all'hotspot di Lampedusa. «Il Leone», simbolo del Veneto, «è sempre più incazzato. Noi siamo sempre per la pace. Il Leone del Veneto ha il libro chiuso e la spada in mano. Qualcuno pensa che la Lega si faccia indicare la via. La Lega indica la via, non se la fa indicare. Indica la via rispetto alle politiche dell’immigrazione». Così il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, dal palco di Pontida. «Stanno arrivando quasi 200mila migranti, solo il 10% scappa dalla morte e dalla fame. Questo è un problema europeo, non solo nostro. Noi non siamo razzisti, aiutiamo chi scappa dalla morte e dalla fame ma non siamo andati in giro per il mondo a riempire le galere, siamo andati a lavorare. Siamo preoccupati, l’ospitalità deve essere dignitosa. Se da un lato siamo preoccupati della dignità dell’ospitalità, sappiamo che, nel medio periodo, cambiamo la fisionomia delle nostre comunità», ha aggiunto.

 

 

 

Zaia si era presentato sul palco di Pontida accompagnato dai consiglieri regionali con un'enorme bandiera veneta con scritto "Autonomia subito". «Ci dicevano che eravamo razzisti quando parlavamo di federalismo, qualcuno lo vuole spiegare che l’autonomia è federalismo? La Costituzione ha al suo interno la previsione di autonomia. L’autonomia non è un atto sovversivo, l’autonomia è una vera assunzione di responsibilità, vuol dire dare la possibilità a tutti da Nord a Sud, pone fine al parassitismo. Svegliatevi se dovete fare la valigia per curarvi vuol dire che a casa vostra gestiscono male la sanità» conclude Zaia.

 

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