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Emergenza sbarchi, Matteo Salvini rilancia i decreti sicurezza

Adriano Bonanni
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«I decreti smontati dalla sinistra funzionavano e torneranno a funzionare». Matteo Salvini apre la due giorni del raduno leghista di Pontida - dove è arrivato insieme alla fidanzata Francesca Verdini - parlando del tema che nelle ultime settimane tiene il governo in uno stato di continua emergenza. E annuncia che quei decreti sicurezza che aveva varato durante il primo governo Conte, quando era al governo con i Cinque Stelle, verranno di nuovo messi in campo. «Ci sta lavorando un collega che è un amico, Matteo Piantedosi», spiega, non andando però oltre: «Non voglio portar via il lavoro agli altri».

Duro il giudizio nei confronti di Bruxelles che in questa ultima settimana in cui Lampedusa è stata letteralmente invasa dagli immigrati, ha voltato la faccia dall’altra parte. «Sicuramente l’Europa in queste settimane e in questi mesi è stata assente, lontana, distratta, sorda, arrogante - attacca il leader leghista Abbiamo un’altra idea di Europa e domani Marine Le Pen verrà a raccontare l’idea di Europa che abbiamo». Oggi infatti la leader del Rassemblement Nationale parlerà dal palco di Pontida. E in mattinata Salvini ha pubblicato un video in cui invitata i francesi a partecipare al raduno, parlando proprio in francese grazie a una applicazione dell’Intelligenza artificiale. «Marine Le Pen - ha detto dal palco rappresenta l’Europa che vogliamo, l’Europa delle libertà, delle identità, dei popoli, delle nazioni e delle tradizioni». Poi lancia un avvertimento a chi vorrebbe tener fuori la leader della destra francese da possibili alleanze: «Chi esclude qualcuno dà in mano l’Europa ai socialisti. Chiunque dirà di no a pezzi di centrodestra in Europa aprirà la strada alla vittoria dei socialisti. E quindi gli stessi Popolari dovranno decidere se governare ancora con i socialisti o se vogliono costruire un centrodestra. Io non dico di no a nessuno, chi dice di no vuol dire che ha intenzione di governare con i socialisti. La Lega al governo con la sinistra in Europa non ci andrà mai». Ma il ministro dei Trasporti vuole anche tranquillizzare chi teme possibili tensioni all’interno del governo in vista delle elezioni europee: «Il fatto che noi domani saremo a Pontida con Marine Le Pen e Giorgia sarà a presidiare Lampedusa è il simbolo di un governo che ha lo stesso obiettivo. Questo esecutivo farà esattamente quello che è giusto fare, non escludendo ogni intervento possibile per proteggere i figli della nostra terra». «Siamo in un’alleanza di governo che governerà secondo me per almeno dieci anni - ha ribadito - ma attenzione, perché i prossimi mesi saranno difficili. L’economia internazionale va male, la Germania non è ferma, ha messo la marcia indietro e quindi è un problema anche per le nostre fabbriche e per i nostri artigiani e per le nostre partite Iva del Nord-est. E quindi bisognerà usare la testa». E, prima di chiudere il suo intervento, lancia una promessa: «Per me Pontida è emozione, comunità e passione. Domani (oggi ndr) non sarà un comizio, non solo una iniziativa di partito: per è una iniezione di forza e fiducia. Io domani dal palco porterò una idea, un progetto di futuro, non per i prossimi mesi ma per i prossimi decenni».

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