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Meloni chiede misure straordinarie contro gli sbarchi. Lampedusa al collasso

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Chiede all'Europa tutta di remare nella stessa direzione sul dossier migranti, sollecita il trasferimento alla Tunisia dei 250 milioni di euro previsti dall'accordo siglato dall'Ue col presidente Kais Saied, invita Ursula von der Leyen a Lampedusa, e annuncia misure straordinarie per far fronte al numero di sbarchi. Davanti alla "pressione migratoria insostenibile" che l'Italia sta subendo dall'inizio di quest'anno, e allo stallo registrato al livello comunitario su un tema destinato a entrare con sempre maggiore forza nella campagna elettorale delle prossime europee, Giorgia Meloni prende posizione e attraverso un filmato diffuso via social da palazzo Chigi annuncia una serie di iniziative che si concretizzeranno nei prossimi giorni. In primis, il premier rivela di aver scritto alla presidente della Commissione europea "per chiederle di venire con me a Lampedusa per rendersi personalmente conto della gravità della situazione che affrontiamo e per accelerare immediatamente la concretizzazione dell'accordo con la Tunisia trasferendo le risorse concordate. Von der Leyen è sempre stata collaborativa e non dubito che lo sarà anche stavolta".

 

 

Un'altra lettera viene inviata poi all'indirizzo del presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, chiedendogli di inserire all'ordine del giorno del Consiglio Ue di fine ottobre la questione migratoria. "È mia intenzione in quella sede - spiega il presidente del Consiglio - ribadire che è necessario avviare immediatamente una missione Ue per bloccare le partenze dei barconi". La strategia di Meloni d'altronde è nota da tempo e punta sulla difesa dei confini esterni dell'Ue e non sulla redistribuzione dei migranti tra i paesi membri. "È l'unica strada che può dare al fenomeno una soluzione duratura", sottolinea suggerendo ancora una volta una missione europea, "anche navale se necessario", in accordo con le autorità del nord Africa, per fermare i flussi irregolari. Il governo italiano, ricorda quindi il premier, ha lavorato coinvolgendo la Commissione Ue a un accordo di collaborazione con la Tunisia per contrastare le partenze da un lato e per sostenere l'economia tunisina dall'altro. "Purtroppo però - attacca -, mentre l'Italia e una parte dell'Europa lavoravano in questa direzione, un'altra parte si muoveva nella direzione opposta. Penso al quotidiano tentativo di alcune forze politiche e influenti realtà di sostenere che la Tunisia sarebbe un regime oppressivo con cui non si possono fare accordi". "Personalmente - aggiunge - sono ancora convinta che la strategia del governo italiano sia quella più seria, però richiede tempo soprattutto se quel lavoro viene intralciato da interessi ideologici".

 

 

Ma l'Italia "non può più aspettare perché la pressione è ormai diventata insostenibile". E così Meloni annuncia che il governo adotterà "misure straordinarie" per far fronte al numero di sbarchi visto in questi giorni. Nel Cdm di lunedì quindi arriverà una modifica del termine di trattenimento nei Centri di permanenza per i rimpatri di chi entra illegalmente in Italia. "Limite che verrà alzato al massimo consentito dalle attuali normative europee, ovvero 18 mesi, termine che non riguarda i richiedenti asilo - specifica -. E stiamo già lavorando al potenziamento dei Centri per i rimpatri in modo che chiunque entri illegalmente in Italia sia effettivamente trattenuto in queste strutture per tutto il tempo necessario alla definizione della sua eventuale richiesta di asilo e per la sua effettiva espulsione nel caso in cui sia irregolare". Nel Cdm sarà inoltre dato mandato alla Difesa di realizzare nel più breve tempo possibile le strutture, "in modo tale che siano sufficienti a trattenere gli immigrati illegali. Daremo mandato di realizzare queste strutture in località a bassissima densità abitativa e facilmente perimetrabili e sorvegliabili".

 

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