G20, patto Meloni-Sunak contro l'emergenza clandestini
Il primo ministro britannico Rishi Sunak ha «unito le forze» con il presidente del Consiglio Giorgia Meloni per spingere per una stretta contro le migrazioni illegali, sostenendo che riscontra «sempre più interesse» tra i leader europei per accordi come il memorandum d’intesa siglato da Londra con il Ruanda, per esaminare in quel Paese le richieste di asilo nel Regno Unito. A riportarlo è il Telegraph, che ricorda pure che Meloni ha accettato di prendere parte ad un incontro in India per sostenere misure contro la crescente migrazione illegale. Parlando al G20 a Nuova Delhi, Sunak ha indicato che lui e Meloni utilizzeranno la presidenza italiana del G7, l’anno prossimo, e la presidenza che lui stesso avrà di un incontro di leader europei (il vertice della Comunità Politica Europea previsto nella primavera 2024 Oltremanica) per «mettere insieme le persone e parlare del problema».
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L’Austria, ricorda il Telegraph, è stato l’ultimo Paese a chiedere di imitare la politica britannica di spedire i migranti illegali in Ruanda, per esaminare in quel Paese le richieste di asilo. Per Sunak questo dimostra che «dove noi diamo la direzione, altri seguiranno». Dopo aver incontrato Meloni ieri, Sunak ha detto che si osservano «molti Paesi cercare soluzioni, modi diversi di affrontare il problema, che sia il Nordeuropa, l’Austria, la Danimarca o altri. C’è un crescente interesse in come si possa fare e io ne parlo sempre con gli altri leader. Ne ho parlato anche ieri».
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«Mi sono seduto - ha aggiunto Sunak - e ho bevuto un drink con Giorgia. Ovviamente, è una cosa di cui io e lei abbiamo parlato molto. Abbiamo parlato ancora di come lavorare insieme, cosa che stiamo già facendo, ma, ancora una volta, quali sono le opportunità per fare di più insieme per affrontare questa sfida comune? L’Italia presiederà il G7 l’anno venturo, noi ospiteremo la Cpe l’anno prossimo. Abbiamo parlato di quei momenti, di quelle opportunità per riunire le persone e parlare dell’argomento. Lei e io abbiamo insieme la visione che è una questione importante, che richiede un lavoro comune. Quindi questa non sarà l’ultima delle conversazioni che avremo», il punto della situazione fatto dal premier britannico dopo il faccia a faccia.
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