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Agroalimentare, dal ministro Lollobrigida 25 milioni a favore dei prodotti Dop-Igp

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È stato firmato dal ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida, dopo l’intesa raggiunta in Conferenza Stato Regioni lo scorso 12 luglio, lo schema di decreto recante interventi per la filiera agroalimentare dei prodotti Dop-Igp. Il provvedimento, per un importo complessivo pari a 25 milioni di euro, individua le modalità e i criteri di ripartizione del fondo individuato per finanziare le attività di promozione nazionale e internazionale delle indicazioni geografiche. "La misura costituisce un importante strumento per favorire la promozione dei nostri prodotti, traino per l’economia delle intere filiere agricole, sia nel mercato interno sia dal punto di vista delle esportazioni", ha commentato il ministro.

 

 

"Oggi, grazie anche al lavoro svolto nei nostri uffici e dalle Regioni, rafforziamo le nostre Indicazioni geografiche, conosciute in tutto il mondo come sinonimo di eccellenza, esaltiamo le potenzialità della nostra nazione e incentiviamo il nostro export. L’obiettivo è sviluppare ancora di più gli scambi commerciali e ottenere risultati sempre più importanti", ha affermato Lollobrigida. Come fa sapere il Masaf, possono beneficiare dell’intervento i 168 Consorzi di tutela delle Dop-Igp del settore agroalimentare legalmente riconosciuti. Tra gli obiettivi indicati dal decreto, l’incremento della commercializzazione dei prodotti agroalimentari Dop-Igp, una migliore comunicazione sulla loro origine, caratteristiche e qualità, lo sviluppo della sostenibilità dei processi produttivi e l’accrescimento della rappresentatività dei Consorzi.

 

 

"In questa città è nato Seneca, un filosofo che 2000 anni fa affermò: ’Tutti sanno fare i timonieri quando il mare è calmo. Oggi il mare non è calmo. La sovranità alimentare, che viene sempre più richiamata dell’Unione europea, deve essere un principio da perseguire per garantire gli approvvigionamenti e la libertà. Il nostro modo di vivere può essere un modello per garantire cibo a tutti, ma di qualità. E questo non può essere legato al censo di chi acquista", ha dichiarato il ministro dell’Agricoltura, intervenendo alla riunione informale del Consiglio Ue Agricoltura a Cordoba, in Spagna.

 

 

Il ministro ha spiegato che "non ci può essere una visione ideologica che mette in contrasto i primi ambientalisti del pianeta, gli allevatori, i pescatori e gli agricoltori, con il rapporto virtuoso che hanno con la terra, con la natura e con le produzioni che devono difendere. Su questo noi siamo e saremo in prima fila, lavorando anche al contenimento di alcune specie che, oggi, sono in sovrannumero". "Abbiamo la consapevolezza che, tra le altre, vanno regolate le presenze degli ungulati: la peste suina, infatti, è un problema che non riguarda solo alcune Nazioni ma rischia di diventare pandemica e, per questo, deve essere affrontata con razionalità e pragmatismo, senza voler approfittare delle criticità registrate in un singolo Stato", ha aggiunto Lollobrigida. "L’Italia ha scelto, ad esempio, di vietare la produzione, l’importazione e la commercializzazione di prodotti coltivati in laboratorio. Saremo la prima Nazione a farlo, ma non perché rifiutiamo la ricerca. Innovazione e tecnologie, infatti, sono lo strumento per raggiungere una sicurezza alimentare basata sulla qualità. Con questo obiettivo, il Parlamento italiano ha approvato ulteriori investimenti sulla ricerca nelle tecnologie di evoluzione avanzata: virtuose accelerazioni che possano garantire le produzioni avendo maggiori risultati in termini qualitativi e assicurando, così, una diminuzione di consumo di suolo", ha concluso. 

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