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Elezioni Europee, ipotesi soglia di sbarramento al 3%

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 A nove mesi dalle elezioni  europee, si scalda il dibattito sulla soglia di sbarramento. E il leader di Italia viva, Matteo Renzi, esce allo scoperto con l’annuncio della sua candidatura a Milano con «il brand ’Il Centrò». Portare lo sbarramento all’appuntamento elettorale di giugno 2024 dall’attuale 4% al 3%. Un’intesa non ci sarebbe ancora, si tratta solo di un’ipotesi su cui le forze politiche starebbero ragionando, sostenuta in particolare dai partiti minori di entrambi gli schieramenti e che non incontrerebbe neppure il veto di Fratelli d’Italia. «Un accordo? Può anche darsi ma io non ne so assolutamente nulla», ma «so che c’è più di una forza politica che può vedere di buon occhio questa modifica per questione di interesse diretto. Fratelli d’Italia, che evidentemente non è toccata da questa eventuale modifica, mi pare che non abbia preclusioni in merito. Se c’è stato un accordo, è possibile ma io non ne so nulla», confida a LaPresse il capogruppo di FdI al Senato, Lucio Malan. Ma da Iv si alza un secco ’nò: «Italia Viva si opporrà. Lo sbarramento deve restare al 4%. Quando un progetto è credibile, non si deve avere paura del voto dei cittadini». Parole che arrivano nel giorno in cui Renzi a Milano lancia la sfida in vista delle 
Europee. «Italia viva non lascia, ma raddoppia. Il congresso si farà», chiarisce dopo l’annuncio in conferenza stampa al Palazzo delle Stelline di Milano. Il leader di Iv è ottimista. «Se ’Il Centrò fa un risultato come credo quello che sarà - assicura - sarà decisivo per dare le carte. Non importa prendere il 41%, basta molto meno e possiamo farlo. Vogliamo farlo, c’è uno spazio politico affascinante». Secondo l’ex premier, «è un pertugio nel quale infilarsi. Il punto è dare rappresentanza a un popolo». Quindi, avverte: «Rischia di svanire il sogno europeo. O ci si muove o è finita». In ogni caso, «io spero di prendere voti sia a Forza Italia che al Pd». Non ci sarà, però, l’accordo con Azione dopo che è sfumata l’idea del Terzo Polo. «In bocca al lupo per la candidatura e buona strada a ’Il Centrò qualunque cosa sia», commenta a caldo a LaPresse il leader di Azione, Carlo Calenda. «Non ho nessun tipo di ostilità nei suoi confronti, l’ho voluto viceministro quando era stato sconfitto, poi ambasciatore e ministro.

Auguri e buon lavoro a Calenda. Non vuole stare con noi? Io ho una scommessa che è quella europea», le parole dell’ex premier. Che osserva il contesto internazionale e con una metafora spiega senza mezzi termini: «Serve un’Europa che stia al tavolo e non nel menu». E si dice convinto del fatto che «la maggioranza Ursula non ha alternative, non ci staremmo con la maggioranza ’Giorgià». Le reazioni alla mossa del leader di Iv sono di tenore diverso. «L’annuncio da parte di Matteo Renzi di un suo impegno diretto alle prossime elezioni 
europee è una buona notizia per tutti coloro che si riconoscono nelle forze democratiche, liberali e riformatrici, in Italia e in Europa», commenta Sandro Gozi, eurodeputato di Renew Europe e segretario generale del Partito democratico europeo. Tranchant, invece, il senatore azzurro Maurizio Gasparri: «Renzi punta a una nuova operazione camaleontica destinata a fallire come quelle precedenti. Non raggiungerà il quorum alle 
Europee, che segneranno il suo capolinea».

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