La sinistra critica don Maurizio Patriciello, perché attacca il parroco di Caivano
L'ultima follia della sinistra si è abbattuta su Caivano e sul suo parroco don Patriciello, reo di aver invitato il premier Giorgia Meloni. Ne parla Fausto Carioti nel suo articolo su "Libero" in cui smaschera i moralisti rossi che censurano chiunque dialoghi col governo o con i suoi esponenti. "Sono gli ultimi argini del pudore politico che saltano - scrive Carioti su Libero - o forse sono già saltati da tempo. Persino sugli uomini di chiesa la sinistra pretende di esercitare la propria autorità morale, tracciando i confini dell’etica pubblica entro cui debbono rimanere".
Per Specchia Caivano è l'"inferno dei vivi". Come inchioda la sinistra
Ma cos'è successo nei giorni scorsi? Dopo la violenza subìta dalle due cuginette a Caivano, il parroco ha invitato il presidente del Consiglio a fare un sopralluogo per poter rendersi conto di persona delle difficoltà in cui versa il territorio. Ed proprio questo invito che non è andato giù ai "compagni". Per questo don Patriciello è stato costretto addirittura a giustificarsi anche sui social: "Ai tanti amici politicamente schierati su posizioni opposte a quelle del governo, che fingono di non capire - ha scritto il prete sui social - ricordo che l’invito è stato fatto al presidente del consiglio dei ministri della Repubblica italiana". E ancora: "Non mi perdonano di aver aperto le braccia a Giorgia Meloni. Ma se anche De Luca ha detto che qui lo Stato non si è mai visto. Dovevo starmene con le mani in mano?". L'ipocrisia della sinistra sembra proprio non avere fine.